Giovan Battista Recco (circa 1615-1660)

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Giovan Battista Recco (circa 1615-1660)

Interno di dispensa con pesci, un'aragosta, recipienti di rame ed ottone, uno spiedo ed un coperchio di maiolica

olio su tela, cm 102,5x130

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Il dipinto è raffrontabile ad una serie di 'Dispense' di Recco che la critica tende a datare alla metà del Seicento sulla base di quella già in Collezione Rappini, firmata e datata 1654 (cfr. R. Middione in AA.VV., La natura morta in Italia, II, Milano, 1989, p.890). Nel presente dipinto la quantità degli oggetti presentati è minore rispetto a quella di opere come l''Interno di dispensa' a Palermo, Galleria Nazionale della Sicilia (cfr. R. Middione, op. cit., fig. 1069, p. 891), mentre più intensa è la concentrazione della scena verso il primo piano, nei termini di "un naturalismo più aggressivo, corposo, tagliente" (R. Middione, op. cit., p.890). A tal proposito si può indicare un confronto con i 'Pesci' a Catania, Collezione Mendola (cfr. R. Middione, op. cit., fig.1070, p.892). L'espediente di rappresentare solo la metà destra del bacile di rame a sinistra del quadro rammenta soluzioni analoghe presenti nel lato destro dell''Interno di dispensa' a Bologna, Collezione privata (cfr. R. Middione, op. cit., fig.1068, p.891). L'identica evidenza plastica dell'aragosta nella pentola di ottone è raffrontabile alle soluzioni impiegate nell'analogo dettaglio della 'Natura morta con un'aragosta, una granceola, granchi su una coppa, due uova e una tartaruga' offerta a Roma da Christie's, 4-XII-1991, lotto 40.