Francesco Rustici

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Francesco Rustici

Olindo e Sofronia

olio su tela, cm 197x163,4
Sale room notice
(1592-1626)
Per il dipinto è stata trasmessa proposta di notifica dalla Soprintendenza di Siena al Ministero dei Beni Culturali.

Lot Essay

Il dipinto raffigura la vicenda dei giovani amanti Olindo e Sofronia, narrata nella Gerusalemme liberata del Tasso. Sofronia, una giovane cristiana, fu condannata al rogo dal re saraceno poichè falsamente accusata di aver partecipato al furto di un'immagine sacra. Il suo fidanzato Olindo decise di morire con lei ma, al momento di appiccare le fiamme al rogo, la guerriera saracena Clorinda si oppose all'uccisione dei due giovani, e offrì i propri servigi al re per la prossima crociata (cf. ad es. B.Hall, Dizionario dei soggetti e dei simboli nell'arte (1974), Milano, 1983, p. 307). Il tema della fedeltà in amore fino all'offerta della vita trova nell'episodio di Olindo e Sofronia una delle storie più trattate nella pittura del secolo XVII, ed è dunque logico che abbia interessato un pittore come Francesco Rustici, detto il Rustichino, che come esponente dell'ambiente senese mostra un interesse non episodico per le implicazioni morali insite nell'opera del Tasso. Il dipinto è una versione inedita dell'opera di Rustici a Firenze, Uffizi, in cui è raffigurata anche Clorinda. E' stato attribuito a Rustici dal Dottor Alessandro Bagnoli sin dal 1987, è considerato di mano del pittore già negli inventari settecenteschi della collezione di provenienza, e sembra costituire una significativa sintesi tra le esperienze di caravaggismo addolcito del Rustici - maturate a contatto con Rutilio Manetti - e l'interesse del pittore verso gli esiti della coeva pittura emiliana