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Toscanini, Arturo - L'importanza della lezione di Toscanini, nella storia dell'interpretazione musicale del nostro secolo, non può essere sopravvalutata. Si può forse dire che la rivoluzione impressa dalla sua personalità geniale a convenzioni interpretative inveterate ha restituito, alla civiltà musicale nella quale viviamo oggi, una serie di composizioni nuove: come l'opera di Verdi, le sinfonie di Brahms e di Beethoven, i poemi orchestrali di Debussy. Ma forse in nessun campo come in quello wagneriano la lezione di Toscanini risulta ancor oggi attuale. Il documento presente è in questo senso massimamente eloquente, trattandosi di una copia della partitura per canto piano della Walkiria recante una grande quantità di annotazioni interpretative di pugno di Toscanini, il quale firma anche il volume alla prima pagina. L'edizione usata è una Ricordi non datata (ma degli ultimi anni del secolo scorso), di 454 pp. in-4, molto ben rilegata (tutta pelle con nervature e impressioni in oro al dorso e ai piatti, belle carte di guardia marmorizzate con cornici in oro): che il Maestro deve aver studiato a fondo, tanto è vero che essa brulica di annotazioni non solo relative all'agogica e alla dinamica, ma anche alla resa dei particolari orchestrali (segnati nell'interlinea con il nome dello strumento in oggetto). L'intervento toscaniniano si spinge sino a riscrivere interi brani segnando a margine l'accompagnamento orchestrale su una serie di pentagrammi supplementari (si veda, a puro titolo di esempio, la p. 79); mentre i "tagli" ai quali Toscanini sottopone impietosamente i "lunghissimi quarti d'ora" di rossiniana memoria sono segnati nel più radicale dei modi: fregaccio a lapis blu e cucitura artigianale, con uno spago, delle pagine da tralasciare. Le indicazioni di Toscanini sono apportate in varie epoche, si direbbe, e con diversi strumenti di scrittura: dalla matita alla china più sottile al lapis grossolano. L'interesse, non c'è bisogno di sottolinearlo ulteriormente, è sconfinato.