Lot Essay
Carlo Donelli, il cui soprannome deriva dall'antica località di provenienza della famiglia, si forma, secondo l'Orlandi, (Abecedario pittorico, Venezia 1753, p. 118), presso la scuola di Ercole Procaccini il Giovane. La stessa fonte riferisce di un 'pertinace studio' da autodidatta del Donelli sulle opere di Daniele Crespi, che rimangono per il Vimercati un costante punto di riferimento per tutta la sua carriera.
L'attività del Vimercati si divide fra Milano e la provincia lombarda e la maggior parte delle commissioni giovanili sono da collocare all'interno del vasto programma decorativo intrapreso da Vitaliano VI Borromeo nel palazzo dell'Isola Bella. Alla nobile famiglia il Donelli rimane legato per tutto l'arco della sua vita, contribuendo anche al progetto di abbellimento del palazzo Borromeo Arese di Cesano Maderno, voluto da Carlo IV.
L'Adorazione del Bambino con San Luca è collocabile cronologicamente intorno al 1700, in una data contigua all'esecuzione della tela del SS. Sacramento (1699-1700) e in piena comunanza stilistica con il Miracolo del Crocefisso del Museo Diocesano di Milano. Il soggetto del dipinto qui rappresentato è particolare per la presenza di San Luca, invece di quella di San Giuseppe, a fianco della Vergine e del Bambino. Gli attributi iconografici del Santo, la cui giovane età è un ulteriore elemento probante di questa identificazione, sono il Vangelo, il bue e il colore giallo della veste. San Luca è, in effetti, l'unico dei quattro evangelisti a parlare diffusamente dell'infanzia di Gesù e a menzionare l'incontro con i pastori e i paesani. Il personaggio appare, inoltre, ritratto leggermente in disparte, quasi fosse un osservatore esterno alla scena. Si potrebbe ipotizzare che questa particolare scelta iconografica sia legata all'intensa attività del pittore all'interno dell'Accademia di San Luca di Milano, alla quale egli risulta iscritto per quasi tutto l'arco della sua vita, ricoprendo importanti mansioni.
Forte è la componente di realismo nel dipinto, riscontrabile nella presenza di alcuni brani di natura morta, piuttosto rari nel repertorio figurativo del Vimercati - come il canestro di frutta della donna sulla destra, la cesta con le colombe ai piedi della Vergine o il Vangelo tra le mani di San Luca - e anche nella scelta iconografica di rappresentare, al cospetto della Madonna e del Bambino, la gente del volgo, in chiave non stereotipata ma naturalistica.
Oltre al dato stilistico, a comprovare l'autografia dell'opera qui presentata è anche l'esistenza di due disegni preparatori, conservati presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano: l'F 231 Inf. n. 103 (sanguigna su carta giallina, 275x195 mm) che studia - con uno stile che affonda le sue radici nell'arte lombarda di inizio Seicento e guarda in particolar modo alle opere grafiche di Daniele Crespi e di Tanzio da Varallo - la figura del puttino disteso sulla nuvola e l'F 231 Inf. n. 85 (sanguigna su carta giallina, 275x195 mm), invece, ricorda da vicino la testa di San Luca, anche se forti sono pure le similitudini tra questo disegno e il volto di San Giuseppe nella più tarda Visitazione del Museo Diocesano di Lodi, a testimonianza del ricorrere di schemi compositivi e di tipologie figurative in tutta la produzione del Vimercati.
Angelica Poggi
L'attività del Vimercati si divide fra Milano e la provincia lombarda e la maggior parte delle commissioni giovanili sono da collocare all'interno del vasto programma decorativo intrapreso da Vitaliano VI Borromeo nel palazzo dell'Isola Bella. Alla nobile famiglia il Donelli rimane legato per tutto l'arco della sua vita, contribuendo anche al progetto di abbellimento del palazzo Borromeo Arese di Cesano Maderno, voluto da Carlo IV.
L'Adorazione del Bambino con San Luca è collocabile cronologicamente intorno al 1700, in una data contigua all'esecuzione della tela del SS. Sacramento (1699-1700) e in piena comunanza stilistica con il Miracolo del Crocefisso del Museo Diocesano di Milano. Il soggetto del dipinto qui rappresentato è particolare per la presenza di San Luca, invece di quella di San Giuseppe, a fianco della Vergine e del Bambino. Gli attributi iconografici del Santo, la cui giovane età è un ulteriore elemento probante di questa identificazione, sono il Vangelo, il bue e il colore giallo della veste. San Luca è, in effetti, l'unico dei quattro evangelisti a parlare diffusamente dell'infanzia di Gesù e a menzionare l'incontro con i pastori e i paesani. Il personaggio appare, inoltre, ritratto leggermente in disparte, quasi fosse un osservatore esterno alla scena. Si potrebbe ipotizzare che questa particolare scelta iconografica sia legata all'intensa attività del pittore all'interno dell'Accademia di San Luca di Milano, alla quale egli risulta iscritto per quasi tutto l'arco della sua vita, ricoprendo importanti mansioni.
Forte è la componente di realismo nel dipinto, riscontrabile nella presenza di alcuni brani di natura morta, piuttosto rari nel repertorio figurativo del Vimercati - come il canestro di frutta della donna sulla destra, la cesta con le colombe ai piedi della Vergine o il Vangelo tra le mani di San Luca - e anche nella scelta iconografica di rappresentare, al cospetto della Madonna e del Bambino, la gente del volgo, in chiave non stereotipata ma naturalistica.
Oltre al dato stilistico, a comprovare l'autografia dell'opera qui presentata è anche l'esistenza di due disegni preparatori, conservati presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano: l'F 231 Inf. n. 103 (sanguigna su carta giallina, 275x195 mm) che studia - con uno stile che affonda le sue radici nell'arte lombarda di inizio Seicento e guarda in particolar modo alle opere grafiche di Daniele Crespi e di Tanzio da Varallo - la figura del puttino disteso sulla nuvola e l'F 231 Inf. n. 85 (sanguigna su carta giallina, 275x195 mm), invece, ricorda da vicino la testa di San Luca, anche se forti sono pure le similitudini tra questo disegno e il volto di San Giuseppe nella più tarda Visitazione del Museo Diocesano di Lodi, a testimonianza del ricorrere di schemi compositivi e di tipologie figurative in tutta la produzione del Vimercati.
Angelica Poggi