Lot Essay
Raro e prezioso per l'uso, del tutto eccezionale, del vetro quale supporto per la pittura a olio, il dipinto qui presentato fu reso noto per la prima volta da Giovanni Testori, che lo pubblicò come facente parte di una serie di quattro, provenienti dalla raccolta Martinengo di Brescia. Successivamente, Marini propose invece di identificarlo con uno dei dipinti così descritti poco dopo la metà del Settecento in casa Avogadro: "un ritratto dipinto sopra il vetro, del Ceruti" "un altro di Donna del sud.o Ceruti, pure sul vetro". Questa ipotesi fu invece respinta da Mina Gregori: nel 1982 la studiosa pubblicò infatti per la prima volta (in Giacomo Ceruti, Bergamo 1982, p. 225, tav. 75) la Ragazza con canestro, anch'essa su vetro e simile alla nostra per dimensioni, documentata in casa Avogadro e poi passata ai Fenaroli, alla quale si riferisce la citazione inventariale qui riportata. Insieme a quel dipinto e al Vecchio contadino, che l'accompagnava nella collezione Martinengo e si trova adesso in una diversa raccolta (M. Gregori 1982, tav. 77), la nostra Contadinella costituisce uno dei pochissimi esemplari conservati tra le figure di carattere dipinte su vetro dal Pitocchetto. Considerazioni stilistiche ne suggeriscono una datazione negli ultimi anni della sua attività bresciana, nella prima metà del quarto decennio del Settecento.
Come osservato da Francesco Frangi, l'artista ha ritratto qui la stessa modella che, con minime varianti nell'acconciatura e l'aggiunta di un cesto compare anche nell'altro dipinto su vetro e ancora in una tela maggiore per dimensioni, già in collezione Rota a Brescia (Giacomo Ceruti Catalogo della mostra, Milano 1987, n. 31): la stessa, probabilmente, che pochi anni prima l'artista aveva raffigurato come cucitrice in uno dei suoi dipinti più affascinanti, la Scuola di ragazze probabilmente eseguita per gli Avogadro insieme alle altre tele che compongono il cosiddetto ciclo di Padernello, generalmente ritenuto il suo capolavoro.
Come osservato da Francesco Frangi, l'artista ha ritratto qui la stessa modella che, con minime varianti nell'acconciatura e l'aggiunta di un cesto compare anche nell'altro dipinto su vetro e ancora in una tela maggiore per dimensioni, già in collezione Rota a Brescia (Giacomo Ceruti Catalogo della mostra, Milano 1987, n. 31): la stessa, probabilmente, che pochi anni prima l'artista aveva raffigurato come cucitrice in uno dei suoi dipinti più affascinanti, la Scuola di ragazze probabilmente eseguita per gli Avogadro insieme alle altre tele che compongono il cosiddetto ciclo di Padernello, generalmente ritenuto il suo capolavoro.