Gino Severini (1883-1966)
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Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… Read more DA UNA COLLEZIONE PRIVATA INTERNAZIONALEPROPERTY FROM AN INTERNATIONAL PRIVATE COLLECTION
Gino Severini (1883-1966)

Come le foglie

Details
Gino Severini (1883-1966)
Come le foglie
firmato e datato 'G. Severini 1905.' (in basso a destra)
olio su tela
108 x 204 cm.
Eseguito nel 1905

'LIKE THE LEAVES'; SIGNED AND DATED (LOWER RIGHT); OIL ON CANVAS
Provenance
Collezione F. J. van Lanschot, 's-Hertogenbosch
Collezione privata, Amsterdam
ivi acquisito e per discendenza all'attuale proprietario
Literature
P. Pacini, Percorso prefuturista di Gino Severini, 3, in "Critica d'Arte", gennaio-febbraio 1975, vol. 140, p. 54, n. 12 (illustrato)
M. Fagiolo dell'Arco, Guida all'opera di Gino Severini, in "Catalogo dell'Arte Moderna Italiana", Torino 1981, vol. 17, p. 450
M. Fagiolo dell'Arco, Tutta la vita di un pittore, in "Gino Severini prima e dopo l'opera, Documenti, opere e immagini", Cortona 1983, cat. mostra presso il Palazzo Casali a Cortona, p. 15, n. h (illustrato)
D. Fonti, Gino Severini, Catalogo ragionato, Milano 1988, p. 80, n. 28 (illustrato)
Exhibited
Roma, Ridotto del Teatro Costanzi, Mostra dei Rifiutati, 1905
Special notice
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent. Lotto soggetto a Diritto di Seguito. Secondo le regolamentazioni del 2006 il Diritto di Seguito è applicabile a questo lotto, il compratore acconsente a pagare a noi un importo pari a quello che regolamentazioni prevedono, e noi ci impegniamo nei confronti dell’acquirente a versare tale importo all’agente di riscossione dell’artista.
Further details
Una delle prime opere storiche di grandi dimensioni di Severini, che rappresenta una vista romantica della vita rurale nel piccolo borgo toscano di Dicomano, dove l’artista passò del tempo durante i mesi estivi e autunnali dell'inizio del 1900. In Come le foglie, Severini si focalizzò sul panorama stesso, sulla bellezza e purezza della natura, limitando le sue figure a tre piccole vecchie signore sedute silenziosamente nella parte centrale verso sinistra. Eppure in entrambe le composizioni, ottenute in modi molto diversi, Severini tradusse in maniera pittorica la vita bucolica che testimoniò in prima persona a Dicomano, illustrando l'uomo in perfetta armonia con la natura.
Con la sua meticolosa applicazione di pittura e macchie di colore simili a gioielli, il paesaggio diventa una dimostrazione del crescente interesse di Severini nella scienza ottica delle armonie del colore e i suoi esperimenti con la tecnica del Divisionismo. Il rilievo delle colline, per esempio, è realizzato attraverso l’utilizzo di una pletora di piccoli punti di colore puro, costruita su diversi strati di pigmento che creano una superfice di impasto incredibilmente ricca in primo piano. Queste macchie di colore variano in grandezza, dalla delicata, quasi invisibile combinazione di pigmenti in primo piano, alla più grande, costituita da più definite pennellate nel cielo e le colline sulla sinistra.
Dal momento del suo concepimento, Severini riconobbe Come le foglie come una delle composizioni più importanti che aveva intrapreso, ammettendo di essersi sorpassato nel miglioramento di quel che aveva raggiunto con Al solco. Poco dopo aver cominciato il dipinto, scrisse al suo mecenate Monsignor Passerini per descrivere la grandiosa nuova composizione sulla quale stava lavorando: "Oltre a diversi studi, dipingo attentamente un quadro dove riassumo tutto il mio studio e le mie osservazioni fino ad adesso, e allo stesso tempo, cerco di trarne fuori più che un buon tentativo, come l'anno scorso [Al solco], un'opera completa che definisca una maniera e un periodo individuale". Severini non solo riconosce la qualità superiore di Come le foglie, e la sua stessa soddisfazione con l'opera, ma riconosce anche quanto fosse innovativo questo dipinto monumentale, scrivendo di nuovo a Passerini che, "l'anno successivo [1905], l’esposizione degli Amatori e Cultori mi fu interdetta. Malgrado Balla facesse parte della giuria d'accettazione, io fui interamente rifiutato. Avevo presentato sei o sette opere, tra cui un grande paesaggio autunnale, Come le foglie". Invece, Severini mostrò entrambi Come le foglie e Al solco alla Mostra dei Rifiutati nell'atrio del Teatro Costanzi a Roma nel marzo 1905, un'esposizione organizzata dal pittore Umberto Boccioni come reazione al conservativismo delle giurie delle esposizioni. Entrambi i dipinti sono poi stati acquisiti dal grande banchiere e imprenditore olandese, Frans Johan van Lanschot (1875-1949), che riportò le opere a 's-Hertogenbosch, la città di cui era sindaco.

One of the largest of Severini's early canvases, it depicts a romantic view of rural life in the small Tuscan hamlet of Dicomano, where the artist spent some time during the summer and autumn months of the early 1900s. In Come le foglie, Severini focused on the landscape itself, on the beauty and purity of nature, limiting his figures to three small old ladies seated quietly in the middle-ground towards the left. Yet in both compositions, achieved through very different ways, Severini translated with pictorial means the bucolic way of life that he witnessed first-hand at Dicomano, illustrating man in perfect harmony with nature.
With its meticulous application of paint and jewel-like spots of colour, the landscape becomes a showcase for Severini's growing interest in the optical science of colour harmonies and his experiments with the technique of Divisionism. The hills' relief, for example, is constructed using a plethora of small dots of pure colour, built in multiple layers of pigment that create an incredibly rich impastoed surface in the foreground. These spots of colour vary in size, from the delicate, almost invisible combination of pigments in the foreground, to the larger, more defined strokes of paint in the sky and in the hills on the far left.
From the moment of its conception, Severini recognised Come le foglie as one of the most important compositions he had undertaken, admitting that he had surpassed himself in improving what he had achieved in Al solco. Shortly after he began the painting, he wrote to his patron Monsignor Passerini to describe the grand new composition he was working on: "In addition to several studies, I am currently working on a painting in which I sum up everything that I have studied and observed until now, whilst at the same time, I am trying to achieve more than just a good attempt like last year [Al solco], a comprehensive work that defines a style and an individual period". Not only does Severini acknowledge the superior quality of Come le foglie, and his own satisfaction with it, but he also recognised how innovative this monumental painting was, writing again to Passerini that, "the following year [1905] I was forbidden to take part in the Amatori e Cultori exhibition. Although Balla was part of the acceptance jury, I was completely rejected. I had presented six or seven works, amongst which a large autumnal landscape, Come le foglie". Instead, Severini displayed both Come le foglie and Al solco at the Mostra dei Rifiutati in the foyer of the Teatro Costanzi in Rome in March 1905, an exhibition organised by fellow painter Umberto Boccioni as a reaction to the conservatism of exhibitions' juries. Both paintings were then shortly acquired by the great Dutch banker and entrepreneur, Frans Johan van Lanschot (1875-1949), who brought them back to 's-Hertogenbosch, the city of which he was the mayor.

Brought to you by

Elena Zaccarelli
Elena Zaccarelli Senior Specialist, Head of Sale, Milan

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