Lot Essay
Guglielmo Petroni nasce a Lucca il 30 ottobre 1911 e muore a Roma il 29 aprile 1993.
Dalla critica ufficiale è considerato come una delle figure più rappresentative della letteratura italiana del secondo '900.
Ha una formazione culturale fuori dai canoni. Semianalfabeta fino all'adolescenza, comincia a lavorare nella bottega paterna di scarpe all'età di 12 anni.
Scopre, quasi per caso, la pittura alla quale si dedicherà per anni incoraggiato da Rosai, Carrà e Carena; ed è attraverso la pittura e l'arte, che arriva alla poesia.
Il riconoscimento ufficiale che ha subito, facilita il suo inserimento nel mondo letterario, sopratutto nella Firenze delle "Giubbe Rosse" con Montale, Gadda, Vittorini, Palazzeschi, Luzi, Bonsanti e tanti altri.
Nel '38, invitato da Malaparte, si trasferisce a Roma per condurre la rivista "Prospettive".
Sempre a Roma, durante la guerra, prende parte attiva alla Resistenza. Nella primavera del '44 è arrestato, chiuso nel carcere di via Tasso, torturato e condannato a morte; è salvato in extremis dall'arrivo degli alleati.
Il libro, nato da quell'esperienza, subito dopo la liberazione, fu "Il mondo è una prigione", che nel 1965 ebbe il "Premio nazionale Prato per il ventennale della Resistenza" come il miglior libro sulla Resistenza nato dalla Resistenza.
Fu tra i fondatori di "Letteratura" diretta da Bonsanti, collaborò con scritti e disegni a "Il selvaggio " di Mino Maccari e a "L'Italiano" di Leo Longanesi.
Nel dopoguerra, è alla "Fiera Letteraria" diretta da Cardarelli; con Ignazio Silone all' "Associazione per la libertà della cultura"; si è però soprattutto dedicato alla poesia, alla narrativa, alla saggistica e alla critica d'arte e letteraria.
A riconoscimento della sua attività, nel 1985, l'antica Università di Sassari gli ha conferito la laurea Honoris Causa.
Dalla critica ufficiale è considerato come una delle figure più rappresentative della letteratura italiana del secondo '900.
Ha una formazione culturale fuori dai canoni. Semianalfabeta fino all'adolescenza, comincia a lavorare nella bottega paterna di scarpe all'età di 12 anni.
Scopre, quasi per caso, la pittura alla quale si dedicherà per anni incoraggiato da Rosai, Carrà e Carena; ed è attraverso la pittura e l'arte, che arriva alla poesia.
Il riconoscimento ufficiale che ha subito, facilita il suo inserimento nel mondo letterario, sopratutto nella Firenze delle "Giubbe Rosse" con Montale, Gadda, Vittorini, Palazzeschi, Luzi, Bonsanti e tanti altri.
Nel '38, invitato da Malaparte, si trasferisce a Roma per condurre la rivista "Prospettive".
Sempre a Roma, durante la guerra, prende parte attiva alla Resistenza. Nella primavera del '44 è arrestato, chiuso nel carcere di via Tasso, torturato e condannato a morte; è salvato in extremis dall'arrivo degli alleati.
Il libro, nato da quell'esperienza, subito dopo la liberazione, fu "Il mondo è una prigione", che nel 1965 ebbe il "Premio nazionale Prato per il ventennale della Resistenza" come il miglior libro sulla Resistenza nato dalla Resistenza.
Fu tra i fondatori di "Letteratura" diretta da Bonsanti, collaborò con scritti e disegni a "Il selvaggio " di Mino Maccari e a "L'Italiano" di Leo Longanesi.
Nel dopoguerra, è alla "Fiera Letteraria" diretta da Cardarelli; con Ignazio Silone all' "Associazione per la libertà della cultura"; si è però soprattutto dedicato alla poesia, alla narrativa, alla saggistica e alla critica d'arte e letteraria.
A riconoscimento della sua attività, nel 1985, l'antica Università di Sassari gli ha conferito la laurea Honoris Causa.