Giovanni Andrea Donducci, il Mastelletta (Bologna 1575-1655)
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Giovanni Andrea Donducci, il Mastelletta (Bologna 1575-1655)

Davide battezzato da Samuele

Details
Giovanni Andrea Donducci, il Mastelletta (Bologna 1575-1655)
Davide battezzato da Samuele
olio su tela, entro cornice dorata a mecca
85.5 x 115.5 cm.
Provenance
Vendita all'asta del Castello della Crescenza, Roma, 24-V-1986, lotto 1055.
Special notice
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's for each lot, is calculated in the following way: 24% on the hammer price of the first € 150,000,00 18.5% on the hammer price for any amount in excess of € 150,000,00.

Lot Essay

L'episodio qui raffigurato è quello raro e raccontato nell'Antico Testamento nel Libro di Samuele (16:1-13). Si narra di come Samuele, profeta e padre spirituale degli Israeliti cercasse il successore di Saulo al trono d'Israele. Fu così che giunto a Betlemme incontrò il pastorello Davide, il più giovane dei figli di Iesse, e lo elesse ungendolo con l'olio contenuto in un corno. Alle loro spalle sono qui ritratti i sette fratelli di Davide con l'anziano padre ed un vasto paesaggio boscoso che degrada verso un ampio specchio d'acqua su cui s'affacciano città fortificate dalle alte torri e, più lontano, all'orizzonte, vette aguzze di montagne. L'inedita tela ripercorre il tema già svolto da Mastelletta nell'opera di dimensioni un poco più ridotte conservata presso il convento di San Pietro a Modena (A. Coliva, Il Mastelletta. Giovanni Andrea Donducci 1575-1655, Roma, 1980, n. 11, p. 95, tav. 11). Nella scheda della tela modenese, Anna Coliva ricorda la menzione di un dipinto di medesimo soggetto nell'Inventario della Collezione Santacroce a Roma: 'Il quadro di palmi 4 del Paese, di Mastelletta, con David unto Re', suggerendone l'identificazione. Comunque sia, questa tela condivide con il quadro modenese la stessa alta tenuta qualitativa delle opere giovanili di Mastelletta, quelle romane, racchiudibili entro il primo lustro del Seicento. Sono queste le tele caratterizzate da un forte contrasto luministico ove i colori accesi e vivaci tipici della tavolozza di Mastelletta, (i gialli accesi, le lacche rosse e i verdi malva) risaltano su di un fondo di nero bituminoso. Ma rispetto al dipinto di San Pietro a Modena, come zoommato sull'episodio vetero-testamentario, questa importante aggiunta al catalogo del pittore bolognese offre allo sguardo il respiro di un vastissimo paese, non immemore delle prospettive a volo d'uccello dell'antico conterraneo Niccolò dell'Abate.