Lot Essay
"Chi fa arte deve riflettere a fondo sui materiali che usa, per poter esprimere un significato reale.”
"Who is making art has to think deeply about the materials to be used, so that he can express a real meaning".
GIUSEPPE UNCINI
Monolitica, monumentale e imponente nello spazio che l'accoglie, l'opera Cementoarmato di Giuseppe Uncini appartiene a una delle serie che hanno contraddistinto la carriera dell'artista, i Cementarmati per l'appunto: in essi Uncini evitava le convenzioni pittoriche e scultoree usando il cemento per dare una forma nuova all'oggetto artistico in modo che ne sfidasse esplicitamente la definizione. Nell'utilizzare materiali industriali non convenzionali come i suoi strumenti artistici, Uncini, al pari di Alberto Burri, ha forgiato una forma completamente nuova di creazione artistica. Autodefiniti e autoriflessivi, questi lavori spalancavano lo sguardo dello spettatore verso un potenziale artistico che non giaceva su superfici pittoriche o dipinte sulla tela ma, al contrario, in materiali e oggetti da cui era circondato nella quotidianità. Un concetto che ebbe un enorme impatto sia presso i protagonisti dell'Arte Povera sia presso i Minimalisti.
Uncini utilizzò, insieme al cemento, barre di ferro e reti metalliche per creare l'imponente struttura di Cementoarmato. Sotto diversi punti di vista, la struttura e l'apparenza di questo lavoro conducono al tempo stesso a una riflessione e a una evocazione dell'industrializzazione e della rapida modernizzazione che stava avvenendo in Italia nel periodo post bellico. La Penisola stava vivendo un boom senza precedenti nell'industria e nelle infrastrutture, le città si erano trasformate in moderne metropoli urbane. Uncini era consapevole delle relazioni esistenti tra il suo lavoro in cemento e l'uso civico di quel materiale industriale, e riconosceva in entrambi i contesti l'innato bisogno umano di creare e costruire. In questo modo, Cementoarmato e le restanti opere di questa serie risultano monumenti di grande rilevanza per questa nuova epoca, l'incarnazione di una nuova forma d'arte grezza ed elementare.
Monolithic, monumental and casting a commanding presence throughout the space it inhabits, Giuseppe Uncini’s Cementoarmato is one of a career-defining series known as the Cementarmati (‘Reinforced Concrete Works’), in which the artist eschewed pictorial and sculptural convention by using concrete to create a new form of art object that defied definition. In taking unorthodox, industrial materials as his artistic tools, Uncini, like Alberto Burri, forged an entirely new form of art making. Self-defining and self-reflexive, these works opened the viewer’s eyes to the artistic potential that lay not in superficial images painted or drawn upon a canvas, but in the materials and objects that surround us every day; a concept that was to have an enormous impact both on the protagonists of Arte Povera, as well as on Minimalism.
Together with cement, Uncini has used iron rods and wire netting to create the imposing structure of Cementoarmato. In many ways, the structure and appearance of this work is both reflective and evocative of the industrialisation and rapid modernisation that was occurring all over Italy in the post-war era. Italy was experiencing an unprecedented boom in industry and infrastructure, as cities were transformed into modern urban metropolises.
Uncini was well aware of the links between his works in cement and the civic use of this industrial material, recognising in both man’s innate need to create and to construct. In this way, Cementarmato, along with the rest of this series, stand as powerful monuments to this new epoch, the embodiment a new raw and elemental form of art.
"Who is making art has to think deeply about the materials to be used, so that he can express a real meaning".
GIUSEPPE UNCINI
Monolitica, monumentale e imponente nello spazio che l'accoglie, l'opera Cementoarmato di Giuseppe Uncini appartiene a una delle serie che hanno contraddistinto la carriera dell'artista, i Cementarmati per l'appunto: in essi Uncini evitava le convenzioni pittoriche e scultoree usando il cemento per dare una forma nuova all'oggetto artistico in modo che ne sfidasse esplicitamente la definizione. Nell'utilizzare materiali industriali non convenzionali come i suoi strumenti artistici, Uncini, al pari di Alberto Burri, ha forgiato una forma completamente nuova di creazione artistica. Autodefiniti e autoriflessivi, questi lavori spalancavano lo sguardo dello spettatore verso un potenziale artistico che non giaceva su superfici pittoriche o dipinte sulla tela ma, al contrario, in materiali e oggetti da cui era circondato nella quotidianità. Un concetto che ebbe un enorme impatto sia presso i protagonisti dell'Arte Povera sia presso i Minimalisti.
Uncini utilizzò, insieme al cemento, barre di ferro e reti metalliche per creare l'imponente struttura di Cementoarmato. Sotto diversi punti di vista, la struttura e l'apparenza di questo lavoro conducono al tempo stesso a una riflessione e a una evocazione dell'industrializzazione e della rapida modernizzazione che stava avvenendo in Italia nel periodo post bellico. La Penisola stava vivendo un boom senza precedenti nell'industria e nelle infrastrutture, le città si erano trasformate in moderne metropoli urbane. Uncini era consapevole delle relazioni esistenti tra il suo lavoro in cemento e l'uso civico di quel materiale industriale, e riconosceva in entrambi i contesti l'innato bisogno umano di creare e costruire. In questo modo, Cementoarmato e le restanti opere di questa serie risultano monumenti di grande rilevanza per questa nuova epoca, l'incarnazione di una nuova forma d'arte grezza ed elementare.
Monolithic, monumental and casting a commanding presence throughout the space it inhabits, Giuseppe Uncini’s Cementoarmato is one of a career-defining series known as the Cementarmati (‘Reinforced Concrete Works’), in which the artist eschewed pictorial and sculptural convention by using concrete to create a new form of art object that defied definition. In taking unorthodox, industrial materials as his artistic tools, Uncini, like Alberto Burri, forged an entirely new form of art making. Self-defining and self-reflexive, these works opened the viewer’s eyes to the artistic potential that lay not in superficial images painted or drawn upon a canvas, but in the materials and objects that surround us every day; a concept that was to have an enormous impact both on the protagonists of Arte Povera, as well as on Minimalism.
Together with cement, Uncini has used iron rods and wire netting to create the imposing structure of Cementoarmato. In many ways, the structure and appearance of this work is both reflective and evocative of the industrialisation and rapid modernisation that was occurring all over Italy in the post-war era. Italy was experiencing an unprecedented boom in industry and infrastructure, as cities were transformed into modern urban metropolises.
Uncini was well aware of the links between his works in cement and the civic use of this industrial material, recognising in both man’s innate need to create and to construct. In this way, Cementarmato, along with the rest of this series, stand as powerful monuments to this new epoch, the embodiment a new raw and elemental form of art.