Jean Raoux (1677-1736)
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Jean Raoux (1677-1736)

L'incontro di Enea e Didone prima della caccia reale

Details
Jean Raoux (1677-1736)
L'incontro di Enea e Didone prima della caccia reale
olio su tela
cm 198x144
Special notice
Total Premium Hammer Price 22.5% on the hammer price of the first ITL.200.000.000 (€130.000) 18.5% for any amount in excess of ITL.200.000.000 (€130.000)

Lot Essay

L'interpretazione del soggetto del presente dipinto, ispirato ad un noto episodio dell'Eneide di Virgilio, è confermata dalla presenza della corona di regina sul capo della giovane guerriera. Siamo grati al Professor Ugo Ruggeri, che da riproduzioni in bianco e nero e a colori ci ha confermato l'attribuzione a Jean Raoux per il presente dipinto.
Allievo a Parigi di Bon de Boulogne, giunto probabilmente nel 1704 a Roma per studiare all'Accademia di Francia, Jean Raoux è un brillante quanto ancora poco noto esponente del passaggio dalla stagione tardobarocca alla fase più luminosa del Settecento in Veneto. Attivo nella regione in un periodo che la critica situa tra il primo ed il secondo decennio del secolo, a Venezia Raoux produsse un ciclo di tele a tema mitologico per il portego di Palazzo Giustinian-Lolin a San Vidal (tra le quali il 'Ratto di Elena' e il 'Giudizio di Paride' sono firmati). La fase veneta di Raoux rappresenta un caso raro per un pittore francese, ma evidentemente egli seppe inserirsi bene nell'ambiente artistico della regione, come mostrano le opere da lui lasciate nelle chiese di Padova prima del rientro in Francia (1714). "È difficile poter dire che il pittore francese abbia influito sui pittori veneti [...], mentre indubbiamente il Raoux dal suo soggiorno veneto vantaggi ne deve aver tratti, non fosse altro che per la visione della pittura rococò di Sebastiano Ricci" (cf. R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il Settecento, Milano, 1995, I, p. 177; e pp. 176-177 per un sommario sul pittore).
Per il presente dipinto il Professor Ruggeri suggerisce una datazione tra la fine del soggiorno veneto di Raoux e il suo ritorno in Francia, in forza della già evidente interpretazione classicista che il pittore fornisce dello stile di Ricci.