Lot Essay
L'opera è stata eseguita da René Paresce in un momento risolutivo per la sua pittura. Durante questi anni l'artista abbandona l'iconografia legata alla visionarietà della scuola parigina per una pittura immaginaria e metafisica più incline allo stile del Novecento e del Gruppo degli Italiani di Parigi, di cui Paresce fa parte dal 1928 insieme a Campigli, De Chirico, De Pisis, Savinio, Severini e Tozzi. Architetture che si affacciano su paesaggi marini, un soggetto caro anche a De Chirico e Savinio, erano già comparse nella tela intitolata Il Porto che Paresce dipinge nel 1928 e ne L'Attesa che esegue invece nel 1929 con maggiore libertà nell'inquadratura prospettica, meno rigore geometrico e formale e con colori più sfumati e pastosi.
In particolare l'opera qui proposta, che rientra a far parte del catalogo dell'artista, è una variante della tela Il viaggio dello stesso 1929 pubblicata nella monografia di Emilio Mazza nel 1946 per la collana Arte Moderna Italiana, Hoepli Editore, tav. XXIV. Sono evidenti i richiami agli stilemi della pittura del Novecento - l'anfora, la finestra, la donna stilizzata e il sovrapporsi dei piani -, mentre i bordi del dipinto cominciano a sfaldarsi in una resa pittorica morbida che fa di Paresce un maestro nell'uso del colore, come gli riconobbe subito l'amico Campigli.
Rachele Ferrario
In particolare l'opera qui proposta, che rientra a far parte del catalogo dell'artista, è una variante della tela Il viaggio dello stesso 1929 pubblicata nella monografia di Emilio Mazza nel 1946 per la collana Arte Moderna Italiana, Hoepli Editore, tav. XXIV. Sono evidenti i richiami agli stilemi della pittura del Novecento - l'anfora, la finestra, la donna stilizzata e il sovrapporsi dei piani -, mentre i bordi del dipinto cominciano a sfaldarsi in una resa pittorica morbida che fa di Paresce un maestro nell'uso del colore, come gli riconobbe subito l'amico Campigli.
Rachele Ferrario