Lot Essay
Nel 1886 iniziano i soggiorni di Lega al Gabbro, spartiacque tra la Prima Esposizione di Belle Arti in Livorno, in cui l'Artista è presente ma con dipinti non eseguiti al Gabbro, e la Esposizione Solenne della Società d'Incoraggiamento delle Belle Arti in Firenze, sempre del 1886, ma nel fine anno, dove invece i soggetti di gabbrigiane risultano essere ben quattro dei sei esposti; degli altri due di diverso soggetto, Contadina presso Firenze è certamente da identificarsi con questo qui presentato.
La straordinaria tavola inedita è documentata dalla etichetta della Società d'Incoraggiamento di Firenze, apposta in basso a destra sul dipinto, ove sono riportati, a stampa come d'uso, il numero di accettazione dell'opera (130) e l'anno di esposizione (1886); essa sembra corrispondere perfettamente al titolo Contadina presso Firenze, sia per la giovinetta raffigurata, che per il particolare del cappellino di paglia di Firenze, di contro all'abituale fazzoletto con cui l'Artista rappresenta le gabbrigiane; l'atteggiamento leggiadro della fanciulla si contrappone all'usuale fierezza di interpretazione delle contadine del Gabbro.
Anche il prezzo indicato in catalogo (L 500), corrisponde perfettamente all'importanza dell'opera, rapportata all'epoca dell'Esposizione.
E' poi da dire che durante i primi tempi di soggiorno di Lega al Gabbro, sono documentati suoi viaggi a Firenze e Livorno.
La pennellata pulsante modella uno spazio reale ma indefinito, ove i volumi, suggeriti magistralmente dai sottili passaggi tonali, inquadrano la giovinetta straordinariamente calibrata nella postura, nel modellato e negli atteggiamenti.
La struttura materica dell'opera, tra impasti e vibrazioni, sostanzia il tessuto pittorico nella ricerca e definizione di uno stato d'animo quanto mai intenso pur nella composta misura "oltre il breve e serrato indugio psicologico", come direbbe Monti, in un'opera che arricchisce il catalogo dell'Artista di una mirabile interpretazione per naturalezza e freschezza espressiva.
La straordinaria tavola inedita è documentata dalla etichetta della Società d'Incoraggiamento di Firenze, apposta in basso a destra sul dipinto, ove sono riportati, a stampa come d'uso, il numero di accettazione dell'opera (130) e l'anno di esposizione (1886); essa sembra corrispondere perfettamente al titolo Contadina presso Firenze, sia per la giovinetta raffigurata, che per il particolare del cappellino di paglia di Firenze, di contro all'abituale fazzoletto con cui l'Artista rappresenta le gabbrigiane; l'atteggiamento leggiadro della fanciulla si contrappone all'usuale fierezza di interpretazione delle contadine del Gabbro.
Anche il prezzo indicato in catalogo (L 500), corrisponde perfettamente all'importanza dell'opera, rapportata all'epoca dell'Esposizione.
E' poi da dire che durante i primi tempi di soggiorno di Lega al Gabbro, sono documentati suoi viaggi a Firenze e Livorno.
La pennellata pulsante modella uno spazio reale ma indefinito, ove i volumi, suggeriti magistralmente dai sottili passaggi tonali, inquadrano la giovinetta straordinariamente calibrata nella postura, nel modellato e negli atteggiamenti.
La struttura materica dell'opera, tra impasti e vibrazioni, sostanzia il tessuto pittorico nella ricerca e definizione di uno stato d'animo quanto mai intenso pur nella composta misura "oltre il breve e serrato indugio psicologico", come direbbe Monti, in un'opera che arricchisce il catalogo dell'Artista di una mirabile interpretazione per naturalezza e freschezza espressiva.