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Il tema dei banchetti è stato una costante nel percorso pittorico di Franco Gentilini.
Essi rappresentano un universo metafisico popolato da figure-manichini impassibili, poste di profilo o in posizione frontale, nè uomo nè donna; davanti a loro gli oggetti bizzarramente disposti o metodicamente raggruppati.
I banchetti hanno costituito inoltre l'avvicinamento di Gentilini ai problemi del cubismo: essi sono "immagini ogni volta evidenti, tali da sembrare strappate dalla parete d'una cripta o dal muro di un chiostro, evocazioni scarnificate di un sogno, apparizioni misteriose di epoche remote che per quell'aria metafisica che li sostiene ebbero, al contrario di de Chirico, poeti e non filosofi come ispiratori."
Essi rappresentano un universo metafisico popolato da figure-manichini impassibili, poste di profilo o in posizione frontale, nè uomo nè donna; davanti a loro gli oggetti bizzarramente disposti o metodicamente raggruppati.
I banchetti hanno costituito inoltre l'avvicinamento di Gentilini ai problemi del cubismo: essi sono "immagini ogni volta evidenti, tali da sembrare strappate dalla parete d'una cripta o dal muro di un chiostro, evocazioni scarnificate di un sogno, apparizioni misteriose di epoche remote che per quell'aria metafisica che li sostiene ebbero, al contrario di de Chirico, poeti e non filosofi come ispiratori."