Lot Essay
Inedito e, a quanto sembra, non replicato, il dipinto qui offerto deve essere senz'altro attribuito a Francesco Solimena e più precisamente, come già osservava Ferdinando Bologna in una comunicazione privata, alla prima attività dell'artista napoletano, così intensamente legata all'esempio del suo maestro ideale, Mattia Preti. Precisi confronti possono istituirsi con opere pubbliche eseguite dal Solimena nei primi anni del nono decennio del secolo: tra queste, la distrutta pala di Montecassino raffigurante i Santi Girolamo, Francesco d'Assisi e Antonio da Padova, datata del 1681 (F. Bologna, Francesco Solimena, Napoli 1958, fig. 30) e quella, appena più tarda, in San Nicola della Carità (F. Bologna, ibidem, fig. 38). Una possibile datazione del nostro dipinto agli ultimi anni del secolo potrebbe comunque essere suggerita dal confronto, tipologico oltre che stilistico, con il San Giovanni Damasceno eseguito nel 1701 per la tribuna del Duomo di Napoli, e con il relativo bozzetto già a Londra presso Colnaghi (ibidem, fig. 128), un dipinto che nella sua "veemenza chiaroscurale" (Bologna) indica il punto di massimo accostamento ai modelli del maestro calabrese, a conclusione degli anni Novanta. Fonti biografiche e inventariali non hanno offerto ulteriore documentazione per quest'opera di destinazione privata. Un dipinto di uguale soggetto ma di formato rettangolare è citato però nella raccolta napoletana di Francesco Guerrasio nel 1742 (The Getty Provenance Index).