Lot Essay
L'inedito dipinto qui presentato costituisce un'aggiunta al catalogo di Orazio Samacchini e, più precisamente, ad un periodo relativamente avanzato della sua attività verso gli anni Settanta del Cinquecento. Non ne è documentata la provenienza prima del suo ingresso nella raccolta attuale. Unica, possibile traccia per tentare di ricostruirne la storia, la citazione di Marcello Oretti (Le pitture che si vedono nelle Case e Palazzi de' Nobili della città di Bologna, secolo XVIII, Bologna, Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, ms. B 104, c. 21), che ricorda una 'Lapidazzione (sic) di S. Stefano, figure intere, di Orazio Samacchini' in casa Legnani a Bologna.
Un'altra versione della stessa composizione, poco più grande per dimensioni, è invece conservata nella Pinacoteca di Imola, dal convento di Santo Stefano delle Clarisse nella stessa città, dove è documentata per la prima volta nella seconda metà dell'Ottocento, senza che se ne conosca la storia precedente. Si veda in proposito la scheda di G. Agosti in La Pinacoteca di Imola. Catalogo delle raccolte a cura di C. Pedrini, Bologna s.d., pp. 122-23, n. 16.
Ringraziamo il Professor Daniele Benati che ha confermato l'attribuzione del presente dipinto a Orazio Samacchini sulla base di una fotografia.
Un'altra versione della stessa composizione, poco più grande per dimensioni, è invece conservata nella Pinacoteca di Imola, dal convento di Santo Stefano delle Clarisse nella stessa città, dove è documentata per la prima volta nella seconda metà dell'Ottocento, senza che se ne conosca la storia precedente. Si veda in proposito la scheda di G. Agosti in La Pinacoteca di Imola. Catalogo delle raccolte a cura di C. Pedrini, Bologna s.d., pp. 122-23, n. 16.
Ringraziamo il Professor Daniele Benati che ha confermato l'attribuzione del presente dipinto a Orazio Samacchini sulla base di una fotografia.