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Inediti e non replicati, questi bellissimi paesaggi notevoli anche per dimensioni si situano agevolmente in contiguità dei capolavori tardi di Jan Frans van Bloemen, trovando precisi confronti con la coppia di tele conservate a Roma, all'Accademia di San Luca, firmate per esteso con la data del 1737 (A. Busiri Vici, Jan Frans van Bloemen "Orizzonte" e l'origine del paesaggio romano settecentesco, Roma, 1974, nn. 316-17). Simili alle nostre per dimensione ma nel più raro formato verticale, queste ultime accostano infatti, sebbene variati, gli stessi motivi che compaiono nei dipinti qui offerti. Come le nostre, propongono infatti due ambienti paesistici tra loro complementari, accostando a una prima veduta ricca di frammenti classici sullo sfondo del Colosseo, un paesaggio lacustre privo di riferimenti all'antico, concluso a sinistra dal cortile del Belvedere e dunque in qualche modo evocativo della Roma moderna. Questa seconda veduta compare, variata negli alberi e nel profilo dei monti sullo sfondo, anche nel grande paesaggio firmato per esteso e datato del 1735, completato da figure di Placido Costanzi (A. Busiri Vici, 1974, n. 312). Sebbene quelle delle tele qui offerte si debbano invece alla mano dell'Orizzonte, esse presentano in ogni caso un preciso legame con quelle dell'artista romano che, più di altri, aveva animato i suoi paesaggi senza tempo.