Jacopo del Sellajo (1441 circa - 1493)
Jacopo del Sellajo (1441 circa - 1493)

San Gerolamo

Details
Jacopo del Sellajo (1441 circa - 1493)
San Gerolamo
tempera su tavola, entro cornice a edicola
cm 68x93

Lot Essay

Jacopo del Sellaio è uno dei pittori più conosciuti del Rinascimento, da quando il Morelli per primo lo riscoprì. Gli studi di Berenson, seguiti da contributi di studiosi come Zeri, Padoa Rizzo e Vertova, hanno evidenziato l'importanza e la reputazione di cui il pittore godette nel corso della sua carriera.
Figlio di un fabbricante di selle, Jacopo prese da questi il cognome di "Sellajo", o "Sellaio". Il suo primo apprendistato come aiuto di Frà Filippo Lippi gli dette l'occasione di incontrare Sandro Botticelli, il quale influenzò lo stile maturo del Sellaio.
Sono note varie versioni della sua Madonna che adora il Bambino Gesù, e inoltre egli produsse un certo numero di cassoni dipinti, decorati con scene mitologiche, storiche e classiche come la Pace tra Romani e Sabini (Philadelphia, Johnson Collection).
Il dipinto è un tipico esempio dello stile maturo di Jacopo del Sellaio. La figura del Santo è posta in un paesaggio grandioso, perfetto esempio di campagna Toscana del Rinascimento e al tempo stesso immagine fortemente idealizzata della Natura.
Il deserto, Desertum si diceva nell'antichità, è il luogo dove San Gerolamo allontanò le tentazioni del Diavolo e ricevette come ricompensa la grazia della Divina Conoscenza.
Per descrivere questo paesaggio non esistono parole più efficaci di quelle che scrisse Bernard Berenson a riguardo dello stesso soggetto, in un altro dei dipinti del Sellaio: "What desert, how romantic, how well watered, with what views of hill and dale, sea and shore, and what daintily trimmed gem-like trees!".
Il dipinto è corredato da una lettera di Giuliano Briganti (datata 26 giugno 1982), colui che per primo lo attribuì al Sellaio; e da una lettera di Federico Zeri (datata 25 novembre 1995), che riconferma l'attribuzione al Sellaio e data l'opera "al tempo maturo del pittore".