Lot Essay
Il dipinto è in prima tela. La sua attribuzione è motivata dal rapporto con opere note di Giovanni Andrea Sirani, come ad esempio l' 'Episodio di romanzo cavalleresco' in collezione privata, il 'Ratto d'Europa' della Pinacoteca Capitolina, la 'Sibilla' a Vienna, Kunsthistorisches Museum, o la 'Giuditta con la testa di Oloferne' in Collezione privata (cf. F. Frisoni in AA.VV., La scuola di Guido Reni, a cura di M. Pirondini e E. Negro, Modena, 1992, p. 367, figg. 349-350, p. 378, fig. 359). Considerato già in vita tra i migliori allievi di Guido Reni da Carlo Cesare Malvasia, che si dichiarava suo "gran pratico", "Col passare degli anni si andava affievolendo, anche per lui, seguace coscienzioso, l'influenza del ricordo dell'ultimo Reni, pur persistendo l'ammirazione per quell'ideale incorruttibile di classicità che egli d'altra parte aveva assorbito senza afferrarne intimamente il senso profondo" (cf. F. Frisoni, op. cit., p. 367). Tale giudizio, non privo di aspetti credibili, va forse in parte ridimensionato. In realtà la produzione di Sirani diviene sempre meno nota con il trascorrere degli anni a partire dal 1665 circa. La stessa Frisoni nota come "nulla ci resta della successiva produzione che, seppur limitata dalla cagionevole salute dell'artista e, dopo il 1665, dal dolore per la perdita della figlia Elisabetta, dovette arrivare, secondo il Crespi almeno fino al 1666, né abbiamo fra quelle per privati esempi che dichiarino una consonanza stilistica con opere sicure". Il presente dipinto, che evidenzia sottili prelievi e abili variazioni dal repertorio di Reni, mostra anche un rapporto con l'intonazione cromatica di opere della fase matura di Francesco Gessi. Dal punto di vista compositivo, una vaga assonanza con le più note prove di tema mitologico di Francesco Albani spiega l'attribuzione tradizionale del dipinto a questo pittore.
Siamo grati a Stephen Pepper, il quale ci ha confermato l'attribuzione a Giovanni Andrea Sirani per il presente dipinto dopo averlo studiato direttamente, ed ha avanzato un'ipotesi di datazione a dopo il 1650. Ringraziamo anche Sir Denis Mahon, il quale ci ha gentilmente confermato con una comunicazione verbale l'attribuzione a Giovanni Andrea Sirani da foto in bianco e nero e a colori.
Siamo grati a Stephen Pepper, il quale ci ha confermato l'attribuzione a Giovanni Andrea Sirani per il presente dipinto dopo averlo studiato direttamente, ed ha avanzato un'ipotesi di datazione a dopo il 1650. Ringraziamo anche Sir Denis Mahon, il quale ci ha gentilmente confermato con una comunicazione verbale l'attribuzione a Giovanni Andrea Sirani da foto in bianco e nero e a colori.