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Puccini, Giacomo (Lucca 1858-Bruxelles 1924, compositore) - Eccezionale lotto di 10 tra lettere e biglietti a.f. inviati dal compositore toscano al critico musicale Matteo Renato Incagliati (prima per il 'Giornale d'Italia' e poi per il 'Messaggero'), che testimoniano il rapporto di amicizia, oltre che professionale, tra i due; le lettere sono comprese tra il 1900 e il 1924. Si comincia con un biglietto del '900 in cui Puccini ringrazia per quello che Incagliati ha scritto della "Tosca"; alcune lettere professionali e d'invito; in una lettera del 16 luglio 1920, da Torre del Lago, scrive: "di me? poco o niente a dire, sempre alla ricerca o nell'attesa di libretti. E' scoraggiante però, ma ormai tutto va così male nel mondo che se mi manca il lavoro non farò tanto ottima figura; colla differenza che io ho voglia di lavorare"; il 27 febbraio 1921 lo informa di aver lasciato Ricordi per Sonzogno per la pubblicazione del suo 'Inno a Roma': "Ricordi non lo volle! forse aveva ragione, ma pensando che la casa pubblica molte porcherie, poteva intendersi anche per la mia"; il 4 agosto dello stesso anno scrive a Incagliati a proposito di 'Turandot': "lavoro; per ora non voglio che se ne parli; credo mi prenderò un pò di svago andando verso il 15 a Monaco di Baviera a sentir musica nuova"; sempre a proposito di Turandot, due anni dopo, il 28 giugno 1923 scrive: "Turandot non ho niente da dire... per ora. E' prematuro, prematurissimo... Lavoro adagio ma con fede. Sto alla finestra a osservare purtroppo tanti tramonti a poche albe chiare"; oltre alle lettere, 6 buste a. con bolli e timbri; 15 pp. (10)