Lot Essay
Il presente dipinto fu reso noto per la prima volta da Giuseppe Fiocco nel 1923, che lo giudicò "piccola ma evidente opera del maestro".
Tra i rari dipinti di figure, quest'opera appartiene alla piena maturità artistica di Francesco Guardi ed è segnata da un forte espressionismo, non disgiunto da una grazia rococò nella resa dei dettagli.
Della composizione sono note altre due versioni di analoga dimensione: una con una grande croce al centro, di cui si vedono i bracci laterali e delle architetture sullo sfondo, conservata a Bergamo, collezione privata e l'altra, offerta in asta da Finarte a Milano (1-15-V-1962, lotto 18), a Milano, collezione privata (rispettivamente cf. A. Morassi, Guardi. I dipinti, Milano, 1984, I, pp. 342-343, cat. 181, 186, II, fig. 206). Quasi identica a quest'ultima, nel dipinto qui offerto campeggia al centro, solitario, il grande fusto della croce, alla cui base è seduta la Madonna con le braccia aperte e lo sguardo al cielo, che sorregge l'esile corpo di Cristo. In primo piano sono posti i simboli del martirio, i chiodi e la corona di spine.
Tra i rari dipinti di figure, quest'opera appartiene alla piena maturità artistica di Francesco Guardi ed è segnata da un forte espressionismo, non disgiunto da una grazia rococò nella resa dei dettagli.
Della composizione sono note altre due versioni di analoga dimensione: una con una grande croce al centro, di cui si vedono i bracci laterali e delle architetture sullo sfondo, conservata a Bergamo, collezione privata e l'altra, offerta in asta da Finarte a Milano (1-15-V-1962, lotto 18), a Milano, collezione privata (rispettivamente cf. A. Morassi, Guardi. I dipinti, Milano, 1984, I, pp. 342-343, cat. 181, 186, II, fig. 206). Quasi identica a quest'ultima, nel dipinto qui offerto campeggia al centro, solitario, il grande fusto della croce, alla cui base è seduta la Madonna con le braccia aperte e lo sguardo al cielo, che sorregge l'esile corpo di Cristo. In primo piano sono posti i simboli del martirio, i chiodi e la corona di spine.