Jacopo Amigoni (Venezia 1682-1752 Madrid)
Where there is no symbol Christie's generally sell… Read more
Jacopo Amigoni (Venezia 1682-1752 Madrid)

La fuga di Enea da Troia

Details
Jacopo Amigoni (Venezia 1682-1752 Madrid)
La fuga di Enea da Troia
olio su tela
206 x 331 cm.
Provenance
Bologna, Collezione Cortinovis.
Literature
E. Martini, La pittura veneziana del Settecento, Venezia 1964, p. 174, nota 76 e tav. 49.
Special notice
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's for each lot, is calculated in the following way: 30% of the final bid price of each lot up to and including € 5.000,00 26% of the excess of the hammer price above €5.000,00 and up and including € 400.000,00 18,5% of the excess of the hammer price above €400.000,00
Sale room notice
Per il presente lotto è stato avviato un provvedimento di dichiarazione di importante interesse da parte della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le Provincie di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Pavia Sondrio Varese.
The Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le Provincie di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Pavia Sondrio Varese has begun a process of declaring this work of national importance.

Lot Essay

Reso noto nel 1964 da Egidio Martini, questo importante dipinto, straordinario per dimensioni e per il tema inconsueto nel catalogo dell'Amigoni, non è stato più preso in considerazione da quanti, anche in tempi recenti, si sono occupati dell'artista veneziano, probabilmente a causa della stessa inaccessibilità dell'opera, mai più comparsa in pubblico o sul mercato dell'arte. Riferita da Martini alla maturità del pittore, e più verosimilmente all'inizio del quinto decennio del Settecento, la tela può in effetti accostarsi ad alcune tra le opere eseguite a Venezia dall'Amigoni, nei brevi anni trascorsi tra il fortunato soggiorno in Inghilterra e il definitivo trasferimento alla corte di Madrid, avvenuto nel 1747. L'impianto monumentale della composizione, la compostezza delle figure e il liscio colore smaltato che ne individua i volumi ci riconducono infatti a quella svolta precocemente classicheggiante, individuata da Rodolfo Pallucchini, che caratterizza ad esempio la bella pala della Visitazione compiuta dall'artista nel 1743 per la chiesa veneziana di Santa Maria della Fava, o ancora quella raffigurante la Madonna col Bambino e S. Francesco di Sales, sull'altare dedicato al santo nella medesima chiesa. Evidenti sono, ad esempio, i confronti tra la figure di Anchise, nel dipinto qui offerto, e quella dell'anziano Giuseppe nella tela veneziana, come del resto, più in generale, la contenuta espressione degli 'affetti' che, nel nostro dipinto, trascorrono dalla consapevole 'gravitas' del protagonista, all'ansia trattenuta del figlio Ascanio, fino al composto dolore di Creusa. Quest'ultima emerge dall'ombra ripetendo il gesto di lutto che, in un celebre dipinto dell'Amigoni, caratterizza gli angeli che mostrano l'impronta del volto sanguinante di Cristo. Particolarmente raffinata è infine la scelta cromatica della composizione, tutta giocata su variazioni di grigio trascolorante dal verde all'azzurro, sulle quali si accende improvviso il rosso del mantello: e c'è da chiedersi se, anche nella scelta di questi toni pastello, l'Amigoni abbia voluto esplicitamente richiamare il celebre modello di Federico Barocci alla Galleria Borghese.