Carlo Piacenza (Torino 1814-1887)
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Carlo Piacenza (Torino 1814-1887)

Il castello di Envie con figure

Details
Carlo Piacenza (Torino 1814-1887)
Il castello di Envie con figure
firmato e datato 'C. Piacenza./1843' (in basso a sinistra)
acquarello su carta
22 x 32 cm.
Provenance
Griffa, Moncalieri.
Special notice
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's for each lot, is calculated in the following way: 30% of the final bid price of each lot up to and including € 5.000,00 26% of the excess of the hammer price above €5.000,00 and up and including € 400.000,00 18,5% of the excess of the hammer price above €400.000,00

Lot Essay

Lo scorcio ravvicinato del Castello di Envie si distingue per la sua nitida e accurata realizzazione che ha lo scopo di rendere una chiara testimonianza del revival neogotico diffusosi in tutta Europa nei decenni centrali del secolo XIX. L'intento celebrativo del dipinto non è limitato alle scelte di carattere artistico e architettonico ma è rivolta alla nobiltà sabauda in generale. Il proprietario del castello, il marchese Carlo Guasco di Castelletto, fu esponente di quell'aristocrazia sabauda che appoggiò e prese parte alle scelte in campo artistico e politico, aderendo agli ideali risorgimentali, di Carlo Alberto. Il pittore Carlo Piacenza, attivo nel circuito di aristocratici e artisti che segnò il rinnovamento della cultura sabauda, è fra i protagonisti della pittura di paesaggio in Piemonte. Il delicato disegno, le tenui tonalità della natura e dell'architettura, in perfetto stile trobaudour, partecipano a una delle stagioni intellettuali più fertili per la storia culturale della Nazione.
Il Castello di Envie nella valle del Po fu originariamente costruito nel 1260 per poi essere distrutto da un incendio nel 1412. Ricostruito e nuovamente demolito da Carlo Emanuele I, dopo molti anni in decadenza venne restaurato dal Conte Guasco del Castelletto nella seconda metà del XIX secolo. Il castello ospitò Silvio Pellico, che dedicò una poesia alla nobile Clementina Guasco.