Lot Essay
Artista tra i più ricercati nel panorama dell'arte italiana del secondo dopoguerra, oltre che tra i più longevi ed apprezzati a livello internazionale per la personale iconografia delle sue opere, Mimmo Rotella costituisce il caso in cui l'invenzione tecnica di un nuovo linguaggio ed il suo impiego rappresentano la cifra totalizzante di tutta un'esperienza artistica.
Ricerca sulla materia del 1955 è un unicum nel panorama iconografico di Rotella. L'anno di esecuzione, particolarmente significativo nelle ricerche dell'artista, gli interventi pittorici eseguiti sul retro d'affiche, fatto totalmente sperimentale, la raffinatezza della composizione rendono l'opera una vera e propria rarità.
Sul catalogo della mostra dell'aprile 1957 tenutasi alla Galleria Selecta di Roma compare una delle rare dichiarazioni con cui l'artista motiva il suo lavoro.
"Il 'collage' ha purtroppo nell'arte antica e contemporanea un'origine e uno sviluppo, una collocazione storica. Dico: purtroppo, perché avrei voluto inventarlo io il collage. [...] Strappare i manifesti dai muri l'unica rivalsa, l'unica protesta contro la società che ha perduto il gusto dei mutamenti e delle trasformazioni strabilianti. Io incollo i manifesti, poi li strappo: nascono forme nuove, imprevedibili. Ho abbandonato la pittura da cavalletto per questa protesta. [...] Ebbene, si tratta di una ricerca; di una ricerca che si affida non all'estetica, ma all'imprevisto, agli stessi umori della materia. [...] Io strappo i manifesti, prima dai muri, poi dalla base del quadro: quanto gusto, quanta fantasia, quanti interessi si accumulano, si urtano e si avvicendano dal primo all'ultimo strappo. Non si tratta di colori astratti messi a confronto, ma di colori con una loro linfa, un loro spirito; per così dire con una vitalità. Se dall'indagine sul colore, passo poi a quello sulla materia, allora i significati si trasformano, diventano drammatici. Come sarà la terra dopo il finimondo? Potrebbe essere liscia e fredda come una superficie di marmo; solcata da certi canali contorti come piste nel deserto. Il collage offre una patina gialla o giallastra a questa geografia da diluvio: la patina di una speranza".
Ricerca sulla materia del 1955 è un unicum nel panorama iconografico di Rotella. L'anno di esecuzione, particolarmente significativo nelle ricerche dell'artista, gli interventi pittorici eseguiti sul retro d'affiche, fatto totalmente sperimentale, la raffinatezza della composizione rendono l'opera una vera e propria rarità.
Sul catalogo della mostra dell'aprile 1957 tenutasi alla Galleria Selecta di Roma compare una delle rare dichiarazioni con cui l'artista motiva il suo lavoro.
"Il 'collage' ha purtroppo nell'arte antica e contemporanea un'origine e uno sviluppo, una collocazione storica. Dico: purtroppo, perché avrei voluto inventarlo io il collage. [...] Strappare i manifesti dai muri l'unica rivalsa, l'unica protesta contro la società che ha perduto il gusto dei mutamenti e delle trasformazioni strabilianti. Io incollo i manifesti, poi li strappo: nascono forme nuove, imprevedibili. Ho abbandonato la pittura da cavalletto per questa protesta. [...] Ebbene, si tratta di una ricerca; di una ricerca che si affida non all'estetica, ma all'imprevisto, agli stessi umori della materia. [...] Io strappo i manifesti, prima dai muri, poi dalla base del quadro: quanto gusto, quanta fantasia, quanti interessi si accumulano, si urtano e si avvicendano dal primo all'ultimo strappo. Non si tratta di colori astratti messi a confronto, ma di colori con una loro linfa, un loro spirito; per così dire con una vitalità. Se dall'indagine sul colore, passo poi a quello sulla materia, allora i significati si trasformano, diventano drammatici. Come sarà la terra dopo il finimondo? Potrebbe essere liscia e fredda come una superficie di marmo; solcata da certi canali contorti come piste nel deserto. Il collage offre una patina gialla o giallastra a questa geografia da diluvio: la patina di una speranza".