D'ANNUNZIO, GABRIELE. MAGNIFICO INSIEME DI CIMELI DANNUNZIANI, TUTTI INVIATI AL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO "IL GAZZETTINO" DI VENEZIA ENNIO TALAMINI E A SUA MOGLIE LINA (I MANOSCRITTI INVIATILE SONO, NATURALMENTE, PERLINA: E INSOMMA IL TALAMINI ERA EVIDENTEMENTE UN ENNESIMO MARITO PAZIENTE...) NEL PERIODO 1928-34. SPICCANO LE SEI LETTERE AL TALAMINI E LE TRE ALLA SUA SPOSA (CHE ISPIRA AL VECCHIO VATE QUALCHE ULTIMO BRIVIDUCCIO: 'MA L'ESTATE NON M'è SE NON MALINCONIA ARDENTE'), TRANNE UNA TUTTE CON BUSTA ORIGINALE CON INDIRIZZI AUTOGRAFI E FANTASIOSI SIGILLI IN CERALACCA. IL TALAMINI ERA EVIDENTEMENTE COINVOLTO NEI PROGETTO DANNUNZIANI DI DARE VITA, CON LE EDIZIONI DELL'OLEANDRO, A UNA CASA EDITRICE TUTTA DEDICATA A LUI - A QUELLA 'ONE MAN BAND' CHE AVEVA RIVOLUZIONATO TEMPI, SPAZI E ABITUDINI DELL'EDITORIA ITALIANA -; E LE LETTERE INVIATEGLI, PUR SE FUNESTATE DALLA MAGNILOQUENZA RETORICA DEL D'ANNUNZIO ARGENTEO, SPICCANO - ENTRO LO SMISURATO CORPUS - PER ESTENSIONE E INTENSITà (LE LETTERE ALLA CONSORTE, DA PARTE LORO, NON SFIGURANO: 'DOPO LA NONA DELLE MUSE è LA DECIMA, GIà DA ME FIGURATA. MI PIACE DI PENSARE CHE VOI SIETE LA UNDECIMA, FAVOREGGIATRICE E PROTETTRICE DELLA BELLA IMPRESA A CUI S'ACCINGE ENNIO INSPIRATO DA ALDO' - DOVE SI VEDE COME IL SENILE CORTEGGIATORE ABBIA ORMAI PIù A CUORE I BUONI UFFICI EDITORIALI DEL MARITO CHE LE BUONE GRAZIE DELLA MOGLIE...). MA IL MATERIALE NON FINISCE QUI: A TALAMINI D'ANNUNZIO INVIA DI TUTTO, IN ORDINE SPARSO. SPICCA UN CURIOSISSIMO MANOSCRITTO DELL'OTRE, SU PAGINE DI CUOIO, VERGATO E RILEGATO IN RUSTICA COPERTINA (ANCH'ESSA DI CUOIO, A SBALZI), DALL'AMICA E COLLABORATRICE DEL VATE, ANTONIETTA (DETTA DA LUI CORELLA) CESA (CHE D'ANNUNZIO VORREBBE POTESSE INSEGNARE QUESTA SUA ARTE 'NOVISSIMA' IN QUALCHE ISTITUZIONE VENEZIANA); E POI QUATTRO PAGINE DI UN MANOSCRITTO AUTOGRAFO DE LA PISANELLE OU LE JEU DE LA ROSE ET DE LA MORT (CON CORREZIONI AUTOGRAFE); UNA BELLA FOTOGRAFIA DEL VATE (MM. 235 X 135) IN DIVISA MILITARE, 'NEL DECIMO ANNIVERSARIO DI BUCCARI, 1918-1928', CON DEDICA AUTOGRAFA APPOSTA, SU TRE STRATI DI CORNICI CONCENTRICHE, A ENRICO TALAMINI; UNA COPIA MANOSCRITTA NON AUTOGRAFA DELL'ORAZIONE AI VENEZIANI, SU PERGAMENA (12 PAGINE 4O GR.), FIRMATA DA DECINE DI INTELLETTUALI E POLITICI VENEZIANI CAPEGGIATI DAL TALAMINI; UNA COPIA DELL'OPUSCOLO LA COSTITUZIONE DI FIUME. COMMENTO ILLUSTRATO DI ALCESTE DE ALBRIS (IN FIUME D'ITALIA, 1920); TRE FOTOGRAFIE RIPRODUCENTI IL TESTO DELL'ODE DANNUNZIANA AI VENEZIANI (DA FIUME A PERASTO) E IL BANDO COL QUALE IL COMUNE DI VENEZIA CONFERì AL VATE LA CITTADINANZA ONORARIA E LA MEDAGLIA D'ORO; CINQUE GRANDI FASCICOLI A STAMPA, ESTREMAMENTE RARI (MANOSCRITTI DANNUNZIANI LITOGRAFATI), DEL DISCORSO AGLI UNGHERI OSPITI DEL VITTORIALE, 1929 (TRE COPIE DELLE QUALI UNA CON DEDICA INVECE AUTOGRAFA AL TALAMINI), IL PROFETA IN PATRIA E LA PIù GRANDE ITALIA, 1936; L'IMAGINE DI PAN SIGNORE DELL'OPRE, 1936.RICCHISSIMO INSIEME. (23)

D'ANNUNZIO, GABRIELE. MAGNIFICO INSIEME DI CIMELI DANNUNZIANI, TUTTI INVIATI AL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO "IL GAZZETTINO" DI VENEZIA ENNIO TALAMINI E A SUA MOGLIE LINA (I MANOSCRITTI INVIATILE SONO, NATURALMENTE, PERLINA: E INSOMMA IL TALAMINI ERA EVIDENTEMENTE UN ENNESIMO MARITO PAZIENTE...) NEL PERIODO 1928-34. SPICCANO LE SEI LETTERE AL TALAMINI E LE TRE ALLA SUA SPOSA (CHE ISPIRA AL VECCHIO VATE QUALCHE ULTIMO BRIVIDUCCIO: 'MA L'ESTATE NON M'è SE NON MALINCONIA ARDENTE'), TRANNE UNA TUTTE CON BUSTA ORIGINALE CON INDIRIZZI AUTOGRAFI E FANTASIOSI SIGILLI IN CERALACCA. IL TALAMINI ERA EVIDENTEMENTE COINVOLTO NEI PROGETTO DANNUNZIANI DI DARE VITA, CON LE EDIZIONI DELL'OLEANDRO, A UNA CASA EDITRICE TUTTA DEDICATA A LUI - A QUELLA 'ONE MAN BAND' CHE AVEVA RIVOLUZIONATO TEMPI, SPAZI E ABITUDINI DELL'EDITORIA ITALIANA -; E LE LETTERE INVIATEGLI, PUR SE FUNESTATE DALLA MAGNILOQUENZA RETORICA DEL D'ANNUNZIO ARGENTEO, SPICCANO - ENTRO LO SMISURATO CORPUS - PER ESTENSIONE E INTENSITà (LE LETTERE ALLA CONSORTE, DA PARTE LORO, NON SFIGURANO: 'DOPO LA NONA DELLE MUSE è LA DECIMA, GIà DA ME FIGURATA. MI PIACE DI PENSARE CHE VOI SIETE LA UNDECIMA, FAVOREGGIATRICE E PROTETTRICE DELLA BELLA IMPRESA A CUI S'ACCINGE ENNIO INSPIRATO DA ALDO' - DOVE SI VEDE COME IL SENILE CORTEGGIATORE ABBIA ORMAI PIù A CUORE I BUONI UFFICI EDITORIALI DEL MARITO CHE LE BUONE GRAZIE DELLA MOGLIE...). MA IL MATERIALE NON FINISCE QUI: A TALAMINI D'ANNUNZIO INVIA DI TUTTO, IN ORDINE SPARSO. SPICCA UN CURIOSISSIMO MANOSCRITTO DELL'OTRE, SU PAGINE DI CUOIO, VERGATO E RILEGATO IN RUSTICA COPERTINA (ANCH'ESSA DI CUOIO, A SBALZI), DALL'AMICA E COLLABORATRICE DEL VATE, ANTONIETTA (DETTA DA LUI CORELLA) CESA (CHE D'ANNUNZIO VORREBBE POTESSE INSEGNARE QUESTA SUA ARTE 'NOVISSIMA' IN QUALCHE ISTITUZIONE VENEZIANA); E POI QUATTRO PAGINE DI UN MANOSCRITTO AUTOGRAFO DE LA PISANELLE OU LE JEU DE LA ROSE ET DE LA MORT (CON CORREZIONI AUTOGRAFE); UNA BELLA FOTOGRAFIA DEL VATE (MM. 235 X 135) IN DIVISA MILITARE, 'NEL DECIMO ANNIVERSARIO DI BUCCARI, 1918-1928', CON DEDICA AUTOGRAFA APPOSTA, SU TRE STRATI DI CORNICI CONCENTRICHE, A ENRICO TALAMINI; UNA COPIA MANOSCRITTA NON AUTOGRAFA DELL'ORAZIONE AI VENEZIANI, SU PERGAMENA (12 PAGINE 4O GR.), FIRMATA DA DECINE DI INTELLETTUALI E POLITICI VENEZIANI CAPEGGIATI DAL TALAMINI; UNA COPIA DELL'OPUSCOLO LA COSTITUZIONE DI FIUME. COMMENTO ILLUSTRATO DI ALCESTE DE ALBRIS (IN FIUME D'ITALIA, 1920); TRE FOTOGRAFIE RIPRODUCENTI IL TESTO DELL'ODE DANNUNZIANA AI VENEZIANI (DA FIUME A PERASTO) E IL BANDO COL QUALE IL COMUNE DI VENEZIA CONFERì AL VATE LA CITTADINANZA ONORARIA E LA MEDAGLIA D'ORO; CINQUE GRANDI FASCICOLI A STAMPA, ESTREMAMENTE RARI (MANOSCRITTI DANNUNZIANI LITOGRAFATI), DEL DISCORSO AGLI UNGHERI OSPITI DEL VITTORIALE, 1929 (TRE COPIE DELLE QUALI UNA CON DEDICA INVECE AUTOGRAFA AL TALAMINI), IL PROFETA IN PATRIA E LA PIù GRANDE ITALIA, 1936; L'IMAGINE DI PAN SIGNORE DELL'OPRE, 1936. RICCHISSIMO INSIEME. (23)

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D'ANNUNZIO, GABRIELE. MAGNIFICO INSIEME DI CIMELI DANNUNZIANI, TUTTI INVIATI AL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO "IL GAZZETTINO" DI VENEZIA ENNIO TALAMINI E A SUA MOGLIE LINA (I MANOSCRITTI INVIATILE SONO, NATURALMENTE, PERLINA: E INSOMMA IL TALAMINI ERA EVIDENTEMENTE UN ENNESIMO MARITO PAZIENTE...) NEL PERIODO 1928-34. SPICCANO LE SEI LETTERE AL TALAMINI E LE TRE ALLA SUA SPOSA (CHE ISPIRA AL VECCHIO VATE QUALCHE ULTIMO BRIVIDUCCIO: 'MA L'ESTATE NON M'è SE NON MALINCONIA ARDENTE'), TRANNE UNA TUTTE CON BUSTA ORIGINALE CON INDIRIZZI AUTOGRAFI E FANTASIOSI SIGILLI IN CERALACCA. IL TALAMINI ERA EVIDENTEMENTE COINVOLTO NEI PROGETTO DANNUNZIANI DI DARE VITA, CON LE EDIZIONI DELL'OLEANDRO, A UNA CASA EDITRICE TUTTA DEDICATA A LUI - A QUELLA 'ONE MAN BAND' CHE AVEVA RIVOLUZIONATO TEMPI, SPAZI E ABITUDINI DELL'EDITORIA ITALIANA -; E LE LETTERE INVIATEGLI, PUR SE FUNESTATE DALLA MAGNILOQUENZA RETORICA DEL D'ANNUNZIO ARGENTEO, SPICCANO - ENTRO LO SMISURATO CORPUS - PER ESTENSIONE E INTENSITà (LE LETTERE ALLA CONSORTE, DA PARTE LORO, NON SFIGURANO: 'DOPO LA NONA DELLE MUSE è LA DECIMA, GIà DA ME FIGURATA. MI PIACE DI PENSARE CHE VOI SIETE LA UNDECIMA, FAVOREGGIATRICE E PROTETTRICE DELLA BELLA IMPRESA A CUI S'ACCINGE ENNIO INSPIRATO DA ALDO' - DOVE SI VEDE COME IL SENILE CORTEGGIATORE ABBIA ORMAI PIù A CUORE I BUONI UFFICI EDITORIALI DEL MARITO CHE LE BUONE GRAZIE DELLA MOGLIE...). MA IL MATERIALE NON FINISCE QUI: A TALAMINI D'ANNUNZIO INVIA DI TUTTO, IN ORDINE SPARSO. SPICCA UN CURIOSISSIMO MANOSCRITTO DELL'OTRE, SU PAGINE DI CUOIO, VERGATO E RILEGATO IN RUSTICA COPERTINA (ANCH'ESSA DI CUOIO, A SBALZI), DALL'AMICA E COLLABORATRICE DEL VATE, ANTONIETTA (DETTA DA LUI CORELLA) CESA (CHE D'ANNUNZIO VORREBBE POTESSE INSEGNARE QUESTA SUA ARTE 'NOVISSIMA' IN QUALCHE ISTITUZIONE VENEZIANA); E POI QUATTRO PAGINE DI UN MANOSCRITTO AUTOGRAFO DE LA PISANELLE OU LE JEU DE LA ROSE ET DE LA MORT (CON CORREZIONI AUTOGRAFE); UNA BELLA FOTOGRAFIA DEL VATE (MM. 235 X 135) IN DIVISA MILITARE, 'NEL DECIMO ANNIVERSARIO DI BUCCARI, 1918-1928', CON DEDICA AUTOGRAFA APPOSTA, SU TRE STRATI DI CORNICI CONCENTRICHE, A ENRICO TALAMINI; UNA COPIA MANOSCRITTA NON AUTOGRAFA DELL'ORAZIONE AI VENEZIANI, SU PERGAMENA (12 PAGINE 4O GR.), FIRMATA DA DECINE DI INTELLETTUALI E POLITICI VENEZIANI CAPEGGIATI DAL TALAMINI; UNA COPIA DELL'OPUSCOLO LA COSTITUZIONE DI FIUME. COMMENTO ILLUSTRATO DI ALCESTE DE ALBRIS (IN FIUME D'ITALIA, 1920); TRE FOTOGRAFIE RIPRODUCENTI IL TESTO DELL'ODE DANNUNZIANA AI VENEZIANI (DA FIUME A PERASTO) E IL BANDO COL QUALE IL COMUNE DI VENEZIA CONFERì AL VATE LA CITTADINANZA ONORARIA E LA MEDAGLIA D'ORO; CINQUE GRANDI FASCICOLI A STAMPA, ESTREMAMENTE RARI (MANOSCRITTI DANNUNZIANI LITOGRAFATI), DEL DISCORSO AGLI UNGHERI OSPITI DEL VITTORIALE, 1929 (TRE COPIE DELLE QUALI UNA CON DEDICA INVECE AUTOGRAFA AL TALAMINI), IL PROFETA IN PATRIA E LA PIù GRANDE ITALIA, 1936; L'IMAGINE DI PAN SIGNORE DELL'OPRE, 1936.
RICCHISSIMO INSIEME. (23)