Arnaldo Pomodoro (N. 1926)

Disco solare (bozzetto)

細節
Arnaldo Pomodoro (N. 1926)
Disco solare (bozzetto)
firmato, datato e numerato sulla base Arnaldo Pomodoro 89-90, 2/6
scultura in bronzo
cm 95x40
Eseguita nel 1989-90
出版
Carandente, Il disco solare di Arnaldo Pomodoro, Parma 1989, p.. 15-18 illustrazioni relative all'opera Disco solare donata a Gorbaciov dal governo italiano)

展覽
Kanagawa, The Hakone Open-Air Museum, Arnaldo Pomodoro 1956-1993, 15 gennaio - 21 marzo 1994, cat. p. 71 (illustrazione del modello in gesso);
Toyama, The Museum of Modern Art, 2 aprile - 15 maggio 1994; Kurashiki, Ohara Museum of Art, 31 maggio - 2 luglio 1994 cat. p. 71 (illustrazione del modello in gesso); Nishinomiya, Otani Memorial Art Museum, 15 ottobre - 20 novembre 1994
Colonia, Istituto Italiano di Cultura, Arnaldo Pomodoro, 25 giugno - 27 luglio 1996, cat. (altro esemplare illustrato)
Finalborgo, Chiostro di S. Caterina, Oratorio de Disciplinanti, Arnaldo Pomodoro, sculture e grafiche, 20 settembre - 20 novembre 1997 cat., p. 52 (altro esemplare illustrato)
Luino, Palazzo Verbania, Materia ispirata. Tendenze, 17 maggio - 27 luglio 1997
Varese, Castello di Masnago, Arnaldo Pomodoro, 5 dicembre 1998 - 14 marzo 1999, cat., pp. 90-91 (altro esemplare illustrato)

拍品專文

Per quanto Arnaldo Pomodoro abbia costruito forme a disco per pi di vent'anni e quindi sia inevitabile una certa ricapitolazione del suo repertorio, queste forme continuano ad offrire opportunit apparentemente infinite di invenzioni nuove. Sembra che il disco sia una forma che gli consente una superficie ideale per il suo particolare sistema di spaccature e fenditure e per una continua variazione di segni contrastanti che creano disegni drammaticamente mutevoli nei giochi di luce e ombra. L'opera, realizzata in sei esemplari, il bozzetto del "Disco Solare", scultura donata al presidente Gorbaciov durante la sua prima visita in Italia nel 1989 e successivamente installato a Mosca di fronte al Palazzo della Giovent nel 1991.
Lo squarcio violento che lo scultore opera sulla superficie del bronzo genera una forma perfetta, la forma della piramide, il pi antico tra i moduli figurativi. Imprimendo energia alla colata del bronzo, rende dinamica e vitale l'inerzia della materia, e attraverso lacerazioni e rotture ne determina il potenziale dinamismo, quasi una forza prorompente dall'interno all'esterno. Nello squarcio la massa metallica anche intersecata da un fitto intreccio di segmenti simile a fibre nervose e a rigidi modelli costruttivisti.
I rilievi sempre pi accentuati e le superfici cos altamente levigate e specchianti, traducono con forza le loro variabili luminosit e articolazioni formali, tecnologia e vibrazioni naturali, la certezza della geometria e l'ansia umana di fronte agli eventi che incalzano.
Senza perdere mai di vista la validit delle forme storiche, l'opera di Pomodoro dimostra una magistrale fluidit, la presenza di una dialettica mobile e tuttavia costante fra le forme del passato e le forme del presente, fra la storia, il mito e un'acuta sensibilit della nostra epoca.
Nella concezione dell'artista, gli squarci radiali del disco intendono evocare il celebre disegno anatomico di Leonardo da Vinci, dell'uomo a braccia e gambe tese iscritto in un cerchio. La tensione generata dagli squarci ha il suo fondamento nell'analogo gioco plastico che Michelangelo adopera nella torsione dei corpi delle sue sculture. Nella metafora umanistica sta infatti il punto focale di Arnaldo Pomodoro. Egli stesso ha dichiarato che nelle sagome del disco insita l'idea della "forma perfetta e magica" che egli tuttavia infrange con la volont di rintracciare e scoprire i "fermenti interni, vivi, puri e misteriosi" che la materia contiene in s".
E' con un'opera come questa che Pomodoro, corrodendo e ferendo la materia, suggerisce il passaggio del tempo e i turbamenti della societ moderna, di cui attento osservatore.