ZANDONAI, Riccardo (1883-1944). Bel gruppo di quindici fra lettere e cartoline autografe firmate dal celebre compositore, tutte indirizzate al pi giovane collega Renzo ROSSELLINI fra il 1936 e il 1940. Zandonai, pur insignito di un incarico prestigioso - direttore del Liceo Musicale Rossini di Pesaro - sta affrontando la fase calante della propria carriera (che in ogni caso non gli diede mai pi le soddisfazioni della Francesca da Rimini, 1914), e vede l'opportunit di collaborare con il cinema come una insperata occasione di rimettersi al lavoro. I contatti con il giovane Rossellini, che in quell'ambiente gi stabilmente, mal celano questo preciso intento della vecchia gloria in disarmo. Nella lettera del 23.6.1936, ad esempio, si legge: 'non mi faccio illusioni che l'"orso di Trento"' (Zandonai era originario di Sacco di Rovereto) 'possa grugnire in affari dove arrivano quelle volpi dei miei colleghi - mariti e mogli - che come la gramigna hanno ormai infestato tutti i campi, sia dell'arte che della politica. E' gi un miracolo che nell'ambiente cinematografico - a me completamente ignoto - ci sia qualche anima buona che non esclude a priori il mio nome [...] Le confesso che non mi dispiacerebbe l'affare pi che per l'interesse finanziario per la gioia di lavorare in un mondo lontano dal decrepito teatro lirico e che io ritengo pieno di risorse per l'avvenire dell'arte nostra'. Bel documento, complessivamente. (15)

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ZANDONAI, Riccardo (1883-1944). Bel gruppo di quindici fra lettere e cartoline autografe firmate dal celebre compositore, tutte indirizzate al pi giovane collega Renzo ROSSELLINI fra il 1936 e il 1940. Zandonai, pur insignito di un incarico prestigioso - direttore del Liceo Musicale Rossini di Pesaro - sta affrontando la fase calante della propria carriera (che in ogni caso non gli diede mai pi le soddisfazioni della Francesca da Rimini, 1914), e vede l'opportunit di collaborare con il cinema come una insperata occasione di rimettersi al lavoro. I contatti con il giovane Rossellini, che in quell'ambiente gi stabilmente, mal celano questo preciso intento della vecchia gloria in disarmo. Nella lettera del 23.6.1936, ad esempio, si legge: 'non mi faccio illusioni che l'"orso di Trento"' (Zandonai era originario di Sacco di Rovereto) 'possa grugnire in affari dove arrivano quelle volpi dei miei colleghi - mariti e mogli - che come la gramigna hanno ormai infestato tutti i campi, sia dell'arte che della politica. E' gi un miracolo che nell'ambiente cinematografico - a me completamente ignoto - ci sia qualche anima buona che non esclude a priori il mio nome [...] Le confesso che non mi dispiacerebbe l'affare pi che per l'interesse finanziario per la gioia di lavorare in un mondo lontano dal decrepito teatro lirico e che io ritengo pieno di risorse per l'avvenire dell'arte nostra'. Bel documento, complessivamente. (15)