Lot Essay
Luigi Valadier (1760-1785)
La dinastia degli argentieri Valadier ha inizio nel 1725 quando Andrea (1725-1759), proveniente da Aramont in Provenza dove era nato nel 1695, ottiene la patente nel 1725 eseguendo una zuccheriera per la prova di idoneità presso l'Università degli Orafi ed Argentieri di Roma
Tiene bottega in Via del Pellegrino all'insegna dei tre gigli, per poi trasferirsi in piazza S. Luigi dei Francesi: tra i lavori di maggior prestigio di Andrea, la cancellata bronzea del Battistero della Chiesa Patriarcale in Lisbona, eseguita nel 1744 e distrutta dal terremoto del 1755
È quarto console dell'Università degli orafi dal 1752 al 1755
Luigi nasce nel 1726 e lavora fin da giovanissimo nella bottega del padre Andrea, sposa nel 1756 Caterina della Valle figlia dello scultore Filippo della Valle (1698-1768), nel 1760 succede al padre mantenendo all'inizio, assieme al fratello Giovanni, la bottega in Piazza San Luigi dei Francesi
Innumerevoli le opere, tutte di eccezionale livello, eseguite da Luigi che, dal 1762 decide di separarsi dal fratello trasferendosi con abitazione e Bottega al n. 89 di Via del Babbuino dal 1766 al 1769 ricopre la carica di quarto console dell'Università degli Orafi
Inizia nel 1768 la decorazione per l'Altare del Duomo di Monreale terminato nel 1773 con la consegna delle sei figure di Santi
Del 1770 è l'altare di San Camillo de Lellis in Santa Maria Maddalena in Roma
Nel 1779 il Pontefice Pio VI Braschi, in visita nel laboratorio dell'artista, ammira tra l'altro un modello della colonna Traiana da lui ripetuta in altre occasioni anche in combinazione con un orologio
Nel 1783 iniza il lavoro per la Campana maggiore di San Pietro per il cui insuccesso nella fusione si deve forse il suo sconforto che lo porta al suicidio nel 1785
Luigi Valadier dedica parte dell'attività della sua bottega all'approntare corredi argentei per servizi da tavola delle principali Case Principesche e dei maggiori esponenti del Clero romano
L'adeguarsi alle mode d'oltralpe portò ad una sofisticata preparazione delle tavole per lo sfoggio delle suppellettili in argento ideate per ciascuno dei momenti e dei rituali in cui si svolgeva lo spettacolo del pranzo di Gala
Valadier è il primo argentiere romano a ricercare ed a trovare una varietà di elementi, dalle stoviglie alla posateria, che consenta all'anfitrione una capacità totale di stupire i propri commensali
Il coronamento finale a tutto ciò è rappresentato dal Deser, elemento dotato della capacità di comporre in maniera unitaria la complessa architettura dell'insieme, che in epoca settecentesca prende il posto dei complessi trionfi in pasta di zucchero del primo periodo Braocco
Tra i servizi eseguiti da Luigi Valadier e da suo figlio Giuseppe, il servizio Borghese e quello Odescalchi sono accuratamente ricostruibili attraverso i numerosi ed accurati disegni venuti alla luce dagli studi di questi ultimi anni ad opera di Alvar Gonzalez Palacios
La preparazione e la padronanza nel disegno dei vari componenti della famiglia Valadier e dei loro più valenti collaboratori, è ampiamente riscontrabile in questi disegni, dove la cultura orafa romana si coniuga con le variazioni e gli artifici di natura francese che i Valadier portavano in loro sia per origine che per affinamento di studio
Nella coppia di vassoi presenti in questa vendita possiamo riscontrare un saggio stemperarsi delle variabili ornamentali proprie del tardo '700 verso una più ragionata scansione della plasticità dell'insieme come la centinatura elementare della cornice che si accorda perfettamente con la soluzione di solenne semplicità con cui sono modellati i manici
La loro datazione è prcedente all'elaborazione del servizio Borghese ed è più vicina a disegni che potrebbero essere riferibili ad ordinativi per il Cardinale Scipione Borghese (1734-1782) fratello più giovane del Principe Marcantonio, ipotesi che potrebbe trovare conferma da un terzo punzone somigliante ad una mitria cardinalizia stilizzata
Questo marchio è quindi riconducibile ad un emblema riconoscitivo dell'intero servizio come già trovato sugli argenti Odescalchi, che presentano l'emblema della lucerna, motivo araldico riscontrabile nel blasone nobiliare
L'accomunarsi, quindi, dell'estrema raffinatezza degli elementi plastici decorativi con una serie di interrogativi sul problema attributivo della committenza, rendono particolarmente affascinante il ritrovamento di queste opere di Valadier, aggiungendo un ulteriore tassello conoscitivo allo studio e alla elaborazione storico critica di uno dei più rappresentativi argentieri del settecento europeo
La dinastia degli argentieri Valadier ha inizio nel 1725 quando Andrea (1725-1759), proveniente da Aramont in Provenza dove era nato nel 1695, ottiene la patente nel 1725 eseguendo una zuccheriera per la prova di idoneità presso l'Università degli Orafi ed Argentieri di Roma
Tiene bottega in Via del Pellegrino all'insegna dei tre gigli, per poi trasferirsi in piazza S. Luigi dei Francesi: tra i lavori di maggior prestigio di Andrea, la cancellata bronzea del Battistero della Chiesa Patriarcale in Lisbona, eseguita nel 1744 e distrutta dal terremoto del 1755
È quarto console dell'Università degli orafi dal 1752 al 1755
Luigi nasce nel 1726 e lavora fin da giovanissimo nella bottega del padre Andrea, sposa nel 1756 Caterina della Valle figlia dello scultore Filippo della Valle (1698-1768), nel 1760 succede al padre mantenendo all'inizio, assieme al fratello Giovanni, la bottega in Piazza San Luigi dei Francesi
Innumerevoli le opere, tutte di eccezionale livello, eseguite da Luigi che, dal 1762 decide di separarsi dal fratello trasferendosi con abitazione e Bottega al n. 89 di Via del Babbuino dal 1766 al 1769 ricopre la carica di quarto console dell'Università degli Orafi
Inizia nel 1768 la decorazione per l'Altare del Duomo di Monreale terminato nel 1773 con la consegna delle sei figure di Santi
Del 1770 è l'altare di San Camillo de Lellis in Santa Maria Maddalena in Roma
Nel 1779 il Pontefice Pio VI Braschi, in visita nel laboratorio dell'artista, ammira tra l'altro un modello della colonna Traiana da lui ripetuta in altre occasioni anche in combinazione con un orologio
Nel 1783 iniza il lavoro per la Campana maggiore di San Pietro per il cui insuccesso nella fusione si deve forse il suo sconforto che lo porta al suicidio nel 1785
Luigi Valadier dedica parte dell'attività della sua bottega all'approntare corredi argentei per servizi da tavola delle principali Case Principesche e dei maggiori esponenti del Clero romano
L'adeguarsi alle mode d'oltralpe portò ad una sofisticata preparazione delle tavole per lo sfoggio delle suppellettili in argento ideate per ciascuno dei momenti e dei rituali in cui si svolgeva lo spettacolo del pranzo di Gala
Valadier è il primo argentiere romano a ricercare ed a trovare una varietà di elementi, dalle stoviglie alla posateria, che consenta all'anfitrione una capacità totale di stupire i propri commensali
Il coronamento finale a tutto ciò è rappresentato dal Deser, elemento dotato della capacità di comporre in maniera unitaria la complessa architettura dell'insieme, che in epoca settecentesca prende il posto dei complessi trionfi in pasta di zucchero del primo periodo Braocco
Tra i servizi eseguiti da Luigi Valadier e da suo figlio Giuseppe, il servizio Borghese e quello Odescalchi sono accuratamente ricostruibili attraverso i numerosi ed accurati disegni venuti alla luce dagli studi di questi ultimi anni ad opera di Alvar Gonzalez Palacios
La preparazione e la padronanza nel disegno dei vari componenti della famiglia Valadier e dei loro più valenti collaboratori, è ampiamente riscontrabile in questi disegni, dove la cultura orafa romana si coniuga con le variazioni e gli artifici di natura francese che i Valadier portavano in loro sia per origine che per affinamento di studio
Nella coppia di vassoi presenti in questa vendita possiamo riscontrare un saggio stemperarsi delle variabili ornamentali proprie del tardo '700 verso una più ragionata scansione della plasticità dell'insieme come la centinatura elementare della cornice che si accorda perfettamente con la soluzione di solenne semplicità con cui sono modellati i manici
La loro datazione è prcedente all'elaborazione del servizio Borghese ed è più vicina a disegni che potrebbero essere riferibili ad ordinativi per il Cardinale Scipione Borghese (1734-1782) fratello più giovane del Principe Marcantonio, ipotesi che potrebbe trovare conferma da un terzo punzone somigliante ad una mitria cardinalizia stilizzata
Questo marchio è quindi riconducibile ad un emblema riconoscitivo dell'intero servizio come già trovato sugli argenti Odescalchi, che presentano l'emblema della lucerna, motivo araldico riscontrabile nel blasone nobiliare
L'accomunarsi, quindi, dell'estrema raffinatezza degli elementi plastici decorativi con una serie di interrogativi sul problema attributivo della committenza, rendono particolarmente affascinante il ritrovamento di queste opere di Valadier, aggiungendo un ulteriore tassello conoscitivo allo studio e alla elaborazione storico critica di uno dei più rappresentativi argentieri del settecento europeo