PIRANDELLO, Luigi. Bella lettera autografa firmata (Luigi) all'amico scrittore Carlo DADONE, Roma, 29. XI, 1903, tre pagine 8o picc.. Molto simpaticamente, si appresta a dare un giudizio circostanziato sulle sette novelle componenti un libro che il Dadone gli ha mandato (con qualche timore): Sono un po' pedante, e perciò di tratto in tratto ti confesso che ho avuto come uno scossone a qualche lieve scorrezione di forma [...] La prima impressione fu questa: che il mio caro Dadone, scrivendo questi racconti, fosse come avvolto nell'ombra fosca e violenta di Edgardo Poe, entro alla quale però avesse a quando a quando fatto capolino, chiedendo "Permesso?", Giulio Verne, il Verne dei Racconti straordinari. M'inganno? Assai interessante il passaggio che segue: Io credo che una novella fantastica riesca tanto più artistica ed efficace, quanto più vi sia osservata la verisimiglianza o almeno l'apparenza della logica nei particolari più strampalati e fuori della realtà. In questo appunto, è maraviglioso il Poe! [...] Ricorda che il Poe spiega tutto e che anche il Verne dà a tutti i suoi libri fantastici una vernice scientifica. Mi spiego? Altroché!