Lot Essay
Sebastian Schutze, nella scheda del presente dipinto (op. cit.), rende noto che l'attribuzione a Stanzione fu suggerita per la prima volta al Dottor Dalla Vecchia dal Professor Raffaello Causa, in una data presumibilmente successiva alla vendita Finarte del 1966.
Lo Schutze, nel considerare il dipinto "di altissima qualità pittorica, per il ritratto molto espressivo come per l'assonanza delicata dei colori", vi rileva i caratteri esecutivi peculiari di Stanzione e compie una dettagliata disamina delle sue caratteristiche stilistiche. Lo studioso propone inoltre raffronti con la Santa Dorotea (già a Buenos Aires, collezione M. Herlitzka) e con la Lucrezia (Genova, Palazzo Durazzo Pallavicini), due dipinti che egli considera "eseguiti quasi contemporaneamente [al Suonatore di chitarra] verso la fine degli anni Trenta (del Seicento). Il Suonatore di chitarra, nel carattere, ricorda un intero gruppo di ritratti di musicisti, particolarmente cari alla cerchia dei seguaci del Caravaggio, come ad esempio il famoso Liutista di Nicolas Tournier, già attribuito a Bartolomeo Manfredi, nell'Hermitage di Leningrado (...). Se in questo caso abbiamo a che fare con la rappresentazione di un musicista, nel senso di una scena di genere, anche se ritratto naturalmente dal vero, nel nostro quadro il compito è stato sicuramente quello di eseguire il ritratto di un determinato musicista. Il dipinto illustra in maniera eloquente i pregi del ritrattista Stanzione, accennati dalle fonti" (S. Schutze, in op. cit. pp. 210-211).
A riprova del successo conseguito dalle opere ritrattistiche di Stanzione va rilevata la somiglianza di positura, e anche di certi aspetti della gamma cromatica, del Suonatore di chitarra con il Presunto ritratto di Gennaro Annese di Aniello Falcone (Napoli, collezione privata, cfr. F. Bologna in Battistello Caracciolo e il primo naturalismo a Napoli, n.2.84, p.318, tav.40, p.96, del quale è ora nota una seconda versione passata nella vendita Christie's, New York, 18-V-1994, lotto 215 (con attribuzione a Cristoph Paudiss, corretta in sala nella prima vendita).
Lo Schutze, nel considerare il dipinto "di altissima qualità pittorica, per il ritratto molto espressivo come per l'assonanza delicata dei colori", vi rileva i caratteri esecutivi peculiari di Stanzione e compie una dettagliata disamina delle sue caratteristiche stilistiche. Lo studioso propone inoltre raffronti con la Santa Dorotea (già a Buenos Aires, collezione M. Herlitzka) e con la Lucrezia (Genova, Palazzo Durazzo Pallavicini), due dipinti che egli considera "eseguiti quasi contemporaneamente [al Suonatore di chitarra] verso la fine degli anni Trenta (del Seicento). Il Suonatore di chitarra, nel carattere, ricorda un intero gruppo di ritratti di musicisti, particolarmente cari alla cerchia dei seguaci del Caravaggio, come ad esempio il famoso Liutista di Nicolas Tournier, già attribuito a Bartolomeo Manfredi, nell'Hermitage di Leningrado (...). Se in questo caso abbiamo a che fare con la rappresentazione di un musicista, nel senso di una scena di genere, anche se ritratto naturalmente dal vero, nel nostro quadro il compito è stato sicuramente quello di eseguire il ritratto di un determinato musicista. Il dipinto illustra in maniera eloquente i pregi del ritrattista Stanzione, accennati dalle fonti" (S. Schutze, in op. cit. pp. 210-211).
A riprova del successo conseguito dalle opere ritrattistiche di Stanzione va rilevata la somiglianza di positura, e anche di certi aspetti della gamma cromatica, del Suonatore di chitarra con il Presunto ritratto di Gennaro Annese di Aniello Falcone (Napoli, collezione privata, cfr. F. Bologna in Battistello Caracciolo e il primo naturalismo a Napoli, n.2.84, p.318, tav.40, p.96, del quale è ora nota una seconda versione passata nella vendita Christie's, New York, 18-V-1994, lotto 215 (con attribuzione a Cristoph Paudiss, corretta in sala nella prima vendita).