Francois de Nomé, Monsù Desiderio (1593-circa 1640)

Details
Francois de Nomé, Monsù Desiderio (1593-circa 1640)

Il Martirio di San Gennaro

olio su tela, cm 74x101
Literature
M.R. Nappi in Civiltà del Seicento a Napoli, catalogo, Napoli, 1984, I, n.260, p.247, Eadem, Francois de Nomé e Didier Barra L'enigma Monsù Desiderio, Milano-Roma, 1991, A58, p.119

Lot Essay

Secondo M.R. Nappi, (op. cit., 1991, p.119) "Si direbbe che il pittore abbia ambientato l'episodio a Pozzuoli, ma nella cittadina e non nella zona delle fumarole come di solito preferisce fare" [le fumarole sono nell'area eruttiva della Solfatara, presso Pozzuoli, dove secondo le fonti San Gennaro fu martirizzato] "Si può riconoscere infatti una interpretazione fantasiosa del porto mentre nella zona sopraelevata è riconoscibile il Rione Terra" [l'insediamento originario della polis greco-romana di Dicearchia/Puteoli]. "Forse nel tempio sulla destra si può vedere un riflesso del frontone del tempio dei Dioscuri, oggi Basilica di San Paolo Maggiore, ancora visibile a Napoli nel Cinquecento [...]". "Anche questo dipinto riveste un grande interesse per il fenomeno della nascita della veduta nel senso moderno del termine in quanto rappresenta la descrizione del martirio di San Gennaro, ambientato in una città costruita su una collina, sovrastante un porto di pescatori e con rovine romane: tutti elementi che corrispondono alla città di Pozzuoli". Questo espediente compositivo, che non solo è alla base della nascita della veduta moderna ma anche del capriccio barocco basato sulla combinazione arbitraria di elementi urbani ed architettonici reali, fu usato frequentemente da Francois de Nomé (crf. M.R. Nappi, op. cit., passim; il lotto 62 della presente vendita, ed anche la Veduta fantastica di piazza con edifici monumentali e statua equestre offerta nella vendita Christie's Roma, 25-III-1992, lotto 93, una rielaborazione del Largo di Palazzo Reale a Napoli)