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細節
RIVOLUZIONE FRANCESE - CARTE CAMBIASO-CARLETTI. Straordinaria documentazione di prima mano sui principali avvenimenti tra Liguria e Francia, nel periodo cruciale compreso tra il 1778 e il 1803. Si tratta di centinaia e centinaia di lettere autografe, veri e propri rapporti (pressoché quotidiani, nei periodi più caldi della finedegli anni '90, specie in questi periodi non firmati se non, il più delle volte, con una sigla convenzionale) inviati da Michelangelo CAMBIASO (1738-1813) al Conte Francesco CARLETTI, Senatore della Repubblica di Genova (della quale, fra il '91 e il '93 - prima dell'annessione alla Francia, nel '97 - il Cambiaso fu terzultimo Doge - prima di Giuseppe Maria Doria e Giacomo Maria Brignole - per poi divenire Sindaco della Città). Inviato a più riprese in missione in Francia, il Cambiaso riporta una messe di notizie inedite e curiose, ma a volte davvero segrete e cruciali, sui retroscena della Rivoluzione e della preparazione delle spedizioni militari che metteranno fine all'indipendenza degli stati italiani. Interessantissimi, per esempio, i ritratti di Napoleone generale nel 1796 (con particolari poco noti sulle sue difficoltà economiche, sulle quali Cambiaso torna con una certa malevola insistenza ancora in una lettera, tarda, del 1802). Ma si veda per esempio una lettera come quella del 16 marzo 1795, nella quale si descrive nel dettaglio lo scontro navale tra la flotta inglese e quella francese nel golfo di Genova; oppure le tortuose informazioni sulla mediazione del Re di Prussia, nell'aprile dello stesso '95, per addivenire a una pace in Germania. Non mancano però note più personali, specie nell'ultima parte del carteggio: il quale trova un ulteriore, straordinaria fiammata all'altezza del 1802 anche perché, nel febbraio di quell'anno, il Cambiaso perde la moglie, morta di parto nel dare alla luce una figlia.
A questo straordinario e compatto insieme, un vero e proprio giacimento di informazioni di prima mano riportate da un osservatore d'eccezione, si uniscono altri importanti carteggi. Non manca un certo numero di lettere dello stesso CARLETTI, del quale sono però presenti, soprattutto, due volumi del Copialettere: i quali abbracciano, rispettivamente, i periodi 1786-1798 e 1798-1803 (legati in cartone ruvido, i copialettere sono particolarmente chiari e ordinati). Altri importanti insiemi sono rappresentati dai corrispondenti del Carletti (il quale è a sua volta spesso in missione: a Siena, per esempio, oppure a sua volta a Parigi) da Roma, altro polo incandescente della politica di quel tempo: si tratta del Principe MASSIMO e di un ERCOLANI, che a loro volta (in decine e decine di lettere) offrono uno spaccato della Città Eterna, percorsa da fremiti rivoluzionari e libertari ma anche da improvvise esplosioni di furia antifrancese (si ricorda per esempio il celebre episodio del "martirio" dell'ambasciatore francese Basville, celebrato da Vincenzo Monti).
Ulteriormente uniti a questo eccezionale materiale, altri carteggi e archivi, di varie epoche, pertinenti alla famiglia Carletti: si segnalano, per esempio, il LIBRO DE' RICORDI, cioè il "libro di famiglia" dei Carletti, che inizia nel 1601 e termina nel 1792 (accolto in una bella legatura tutta pelle con incisioni in rilievo ai piatti, seppure un po' logorati); e poi atti notarili, amministrativi, note di pagamento, elenchi di beni di famiglia, diplomi e attestati pergamenacei (con sigilli metallici, due belle nomine di mano pontificia di Clemente XIII, rispettivamente 298 x 487 e 209 x 340mm.), copie di giornali del tempo, eccetera eccetera. Uno straordinario fondo, tutto da studiare, su uno dei periodi più tormentati della storia d'Italia.
A questo straordinario e compatto insieme, un vero e proprio giacimento di informazioni di prima mano riportate da un osservatore d'eccezione, si uniscono altri importanti carteggi. Non manca un certo numero di lettere dello stesso CARLETTI, del quale sono però presenti, soprattutto, due volumi del Copialettere: i quali abbracciano, rispettivamente, i periodi 1786-1798 e 1798-1803 (legati in cartone ruvido, i copialettere sono particolarmente chiari e ordinati). Altri importanti insiemi sono rappresentati dai corrispondenti del Carletti (il quale è a sua volta spesso in missione: a Siena, per esempio, oppure a sua volta a Parigi) da Roma, altro polo incandescente della politica di quel tempo: si tratta del Principe MASSIMO e di un ERCOLANI, che a loro volta (in decine e decine di lettere) offrono uno spaccato della Città Eterna, percorsa da fremiti rivoluzionari e libertari ma anche da improvvise esplosioni di furia antifrancese (si ricorda per esempio il celebre episodio del "martirio" dell'ambasciatore francese Basville, celebrato da Vincenzo Monti).
Ulteriormente uniti a questo eccezionale materiale, altri carteggi e archivi, di varie epoche, pertinenti alla famiglia Carletti: si segnalano, per esempio, il LIBRO DE' RICORDI, cioè il "libro di famiglia" dei Carletti, che inizia nel 1601 e termina nel 1792 (accolto in una bella legatura tutta pelle con incisioni in rilievo ai piatti, seppure un po' logorati); e poi atti notarili, amministrativi, note di pagamento, elenchi di beni di famiglia, diplomi e attestati pergamenacei (con sigilli metallici, due belle nomine di mano pontificia di Clemente XIII, rispettivamente 298 x 487 e 209 x 340mm.), copie di giornali del tempo, eccetera eccetera. Uno straordinario fondo, tutto da studiare, su uno dei periodi più tormentati della storia d'Italia.
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