Lot Essay
L'anonimo maestro prende il nome dalle tredici vedute veneziane a Baden, Fondazione Langmatt. Dal corpus delle sue opere, così come risulta dai più recenti studi sul vedutismo veneziano, emerge la figura di un pittore molto fecondo e attento all'attività di Michele Marieschi e Francesco Albotto. Dario Succi ha proposto di identificare il pittore con Apollonio Domenichini, iscritto alla Fraglia nel 1757 e menzionato nella corrispondenza tra l'antiquario veneziano Giovanni Maria Sasso e il ministro inglese John Strange (D. Succi, Apollonio Domenichini: il "Maestro della Fondazione Langmatt", in Da Canaletto a Zuccarelli, catalogo, a cura di A. Delneri e D. Succi, Udine, 2003, pp. 103-7).
Come emerge dall'analisi di taluni dettagli topografici nelle sue opere, la sua attività si colloca tra gli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta del Settecento, dunque dopo la morte di Marieschi e la partenza di Canaletto. Egli si trova perciò senza celebri rivali e dipinge in grande numero vedute di Venezia e Roma, con uno stile che resterà sostanzialmente immutato e che si caratterizza per una sorta di distorzione prospettica, quasi un grand'angolo, e per una scelta di toni freddi, azzurrini e verdognoli.
Tali caratteri tornano anche nel presente dipinto, che a sua volta trova affinità con altre opere del maestro, quale la simile veduta passata di recente sul mercato (Sotheby's, Londra, 13-XII-2001, lotto 82). Lo stesso soggetto è tra l'altro trattato proprio nella serie a Baden, che sembra più antica, per motivi topografici.
Il Professor Giuseppe Fiocco, in un'expertise datata 15 giugno 1955, conferma la tradizionale attribuzione a Canaletto e ricorda che la tela proviene dalla collezione Harrach di Vienna. Con membri della famiglia Harrach si vogliono dunque identificare i due gentiluomini in piedi sul burchielletto.
Come emerge dall'analisi di taluni dettagli topografici nelle sue opere, la sua attività si colloca tra gli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta del Settecento, dunque dopo la morte di Marieschi e la partenza di Canaletto. Egli si trova perciò senza celebri rivali e dipinge in grande numero vedute di Venezia e Roma, con uno stile che resterà sostanzialmente immutato e che si caratterizza per una sorta di distorzione prospettica, quasi un grand'angolo, e per una scelta di toni freddi, azzurrini e verdognoli.
Tali caratteri tornano anche nel presente dipinto, che a sua volta trova affinità con altre opere del maestro, quale la simile veduta passata di recente sul mercato (Sotheby's, Londra, 13-XII-2001, lotto 82). Lo stesso soggetto è tra l'altro trattato proprio nella serie a Baden, che sembra più antica, per motivi topografici.
Il Professor Giuseppe Fiocco, in un'expertise datata 15 giugno 1955, conferma la tradizionale attribuzione a Canaletto e ricorda che la tela proviene dalla collezione Harrach di Vienna. Con membri della famiglia Harrach si vogliono dunque identificare i due gentiluomini in piedi sul burchielletto.