Lot Essay
Il presente dipinto, reso noto da Ryley Marshall e da Sestieri e Daprà come in ubicazione ignota, è riprodotto in entrambi i loro volumi mediante la stessa fotografia in bianco e nero, presumibilmente risalente agli anni Cinquanta del secolo scorso, che lo mostra ricoperto da fogli di carta giapponese in tre dei quattro angoli.
L'opera è da tali studiosi considerata uno dei primi esempi della collaborazione tra Gargiulo e Codazzi. Essa viene datata tra il 1641 e il 1647 circa, in prossimità della 'Fiera' di Gargiulo a Sorrento, Museo Correale, per le affinità con le figure presenti in quest'opera e in altri dipinti da lui prodotti tra le fine del quarto e gli inizi del quinto decennio del Seicento.
Marshall e Sestieri concordano sul fatto che il trattamento delle figure rammenta anche quello riscontrabile in un'altra opera di collaborazione tra Codazzi e Spadaro, il 'Capriccio architettonico con figure' siglato da Codazzi e datato 1641, già a Londra, Galleria Matthiesen (cf. G. Sestieri e B. Daprà, cit., pp. 193-194, n. 77; D. Ryley Marshall, cit., pp. 99-100, VC 23), e perciò tale confronto induce a datare verso il 1641 anche il presente dipinto.
Una visione diretta dell'opera sembra confermare l'attribuzione a Gargiulo anche per le statue situate all'interno del portico e sulla balaustra della loggia, come già proposto da Sestieri, e lo stesso dovrebbe valere anche per i bassorilievi con figure en silhouette sui plinti delle colonne, che non sembrano mostrare la sommarietà loro imputata dallo stesso studioso.
Dal punto di vista compositivo è evidente la consonanza con opere di collaborazione tra Codazzi e Gargiulo come la 'Veduta fantastica della Villa di Poggioreale' a Besançon, Musée des Beaux-Arts (cf. D. Ryley Marshall, cit., pp. 104-105, VC 27).
L'opera è da tali studiosi considerata uno dei primi esempi della collaborazione tra Gargiulo e Codazzi. Essa viene datata tra il 1641 e il 1647 circa, in prossimità della 'Fiera' di Gargiulo a Sorrento, Museo Correale, per le affinità con le figure presenti in quest'opera e in altri dipinti da lui prodotti tra le fine del quarto e gli inizi del quinto decennio del Seicento.
Marshall e Sestieri concordano sul fatto che il trattamento delle figure rammenta anche quello riscontrabile in un'altra opera di collaborazione tra Codazzi e Spadaro, il 'Capriccio architettonico con figure' siglato da Codazzi e datato 1641, già a Londra, Galleria Matthiesen (cf. G. Sestieri e B. Daprà, cit., pp. 193-194, n. 77; D. Ryley Marshall, cit., pp. 99-100, VC 23), e perciò tale confronto induce a datare verso il 1641 anche il presente dipinto.
Una visione diretta dell'opera sembra confermare l'attribuzione a Gargiulo anche per le statue situate all'interno del portico e sulla balaustra della loggia, come già proposto da Sestieri, e lo stesso dovrebbe valere anche per i bassorilievi con figure en silhouette sui plinti delle colonne, che non sembrano mostrare la sommarietà loro imputata dallo stesso studioso.
Dal punto di vista compositivo è evidente la consonanza con opere di collaborazione tra Codazzi e Gargiulo come la 'Veduta fantastica della Villa di Poggioreale' a Besançon, Musée des Beaux-Arts (cf. D. Ryley Marshall, cit., pp. 104-105, VC 27).