Felice Casorati (1886-1963)
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Felice Casorati (1886-1963)

Studio per "Daphne a Pavarolo"

細節
Felice Casorati (1886-1963)
Studio per "Daphne a Pavarolo"
firmato Casorati (in basso a sinistra)
olio su tavola
cm 41x31,8
Eseguito nel 1933-34
出版
A. Galvano, Felice Casorati, Milano 1947, s.p., tav XIX (illustrato)
G. Bertolino, F. Poli, Felice Casorati - Catalogo Generale - I dipinti, Torino 1995, p 347, n. 530 (illustrato)
注意事項
" * " : Lots which have been imported to Italy (from outside the EU) on a temporary importation license. Hammer price: 24% on the hammer price of the first €150,000.00. 18.5% on the hammer price for any amount in excess of €150,000.00. 20% VAT on the premium, not applicable to Buyers resident outside the EU. However this VAT is not applicable if the lot has a Customs certificate of permanent importation. 10% VAT on the hammer price (deposit of VAT to be paid to Customs to receive the certificate of permanent importation). Refundable only with proof of exportation of purchase outside the EU within 3 months of the sale date. The Buyer will also be liable to pay interest on charges on the import tax from the date of importation as well as all expenses relating to the conversion of the temporary importation license into permanent one. Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.

拍品專文

Si richiama l'attenzione sul simbolo (*) e si rimanda alla pagina "Condizioni di vendita" del catalogo
Documentata dalla fotografia archiviata nell'album personale di Felice Casorati e dalla pubblicazione sulla seconda edizione della monografia di Galvano del 1947, questa "Daphne" anticipa precisamente i contenuti e le modalità dell'impianto della celebre, e appena successiva, "Daphne a Pavarolo". come per la "Daphne" del 1933, che preparava la "Daphne con i limoni", anche in questo caso lo studio è eseguito dal vero. Lo rivela soprattutto la qualità della pennellata pastosa e compendiaria rispetto alla resa e della figura e del paesaggio. La matericità non affinita dei due studi ma soprattutto la loro immediatezza espressiva, raggiunta nell'intuizione di posa e disposizione, sono conquiste trattenute nelle redazioni maggiori. Punti alti di sviluppo che avviano gradualmente trasformazioni significative anche nella resa di un modello tanto familiare e reiterato. Importante è allora ricordare che l'artista scelse di esporre, alla Biennale del 1934, la grande "Daphne" insieme al primo e più piccolo "Ritratto" del 1933, evitando così, da un lato, di rivelare i segreti di un travaso e di una consequenzialità letterale e logica, dall'altro, fornendo tutti gli elementi per la lettura di un vero e proprio processo pittorico. Sul volto, sul corpo e sulle mani di Daphne, così come su quelli di Elvira e della madre, si depositano naturalmente i segni del tempo ma, soprattutto, trascorrono le lente modifiche dell'arte casoratiana, le impercettibili e sostanziali scoperte della sua visione.
(da G. Bertolino, F. Poli, Felice Casorati - Catalogo Generale - I dipinti, Torino 1995, p 347)