Antonio Lagorio (attivo a Parma nella seconda metà del XVII secolo)
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Antonio Lagorio (attivo a Parma nella seconda metà del XVII secolo)

Davide con la testa di Golia; e Salomone incensa gli idoli

Details
Antonio Lagorio (attivo a Parma nella seconda metà del XVII secolo)
Davide con la testa di Golia; e Salomone incensa gli idoli
olio su tela
219 x 299 cm. (2)
Special notice
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Sale room notice
Il prof. Ugo Ruggeri, a cui siamo grati, ci segnala di aver pubblicato i dipinti offerti nel lotto in La Pinacoteca di Palazzo Thiene. Collezione della Banca Popolare di Vicenza, a cura di F. Rigon, Skira 2001, scheda n. 34.
Professor Ugo Ruggeri, whom we thank, has brought to our attention that he has published the paintings offered in this lot in La Pinacoteca di Palazzo Thiene. Collezione della Banca Popolare di Vicenza, by F. Rigon, Skira 2001, table n. 34.

Lot Essay

La riscoperta critica di Antonio Lagorio è cosa recente e il catalogo dell'artista ligure è in rapida e crescente espansione (E. Sueur, Antonio Lagorio (ou Lagori), dit il Genovesino. Le serpent d'airain, in Italies. Peintures des musées de la region Centre, catalogo della mostra (Tours-Orléans-Chartres-Parigi), Parigi, 1996, pp. 200-207; A. Morandotti, 'Studi sulla pittura barocca nell'era del Web/1: profilo di Antonio Lagorio', Nuovi Studi. Rivista di Arte Antica e Moderna, 8, 2000, anno V, pp. 81-92). Seguace ed emulo di pittori quali Valerio Castello e Grechetto, Lagorio percorre sul finire del Seicento una parabola assai personale che si snoda tra la Liguria ed il parmense, non senza qualche commissione per l'estero ed un probabile soggiorno veneziano. Nel ripercorrere le tappe dell'artista Morandotti ipotizza, infatti, dopo una prima formazione genovese, almeno una commissione per la Baviera (nella Residenz di Monaco) e la frequentazione dell'ambiente artistico lagunare, passaggio necessario a spiegare nel suo catalogo le frequenti tangenze ed i rimandi alla cultura dei 'tenebrosi' operanti a Venezia.
Queste quattro monumentali ed inedite tele a soggetto vetero-testamentario si legano per soggetto e dimensioni a quelle rese note da Helene Sueur in occasione della mostra francese del 1996 e divise tra il Musée des Beaux Arts di Orléans (Adorazione del vitello d'oro e Mosè innalza il serpente di bronzo per salvare il popolo dal flagello divino, 275 x 364 cm) e il castello di Azay-Le Ferron nei pressi di Tours (Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia e Miracolo delle quaglie, 275 x 364 cm). A queste vanno poi aggiunti due dipinti di identica dimensione a quelli qui esposti e raffiguranti il Trionfo di Davide e Davide e Betsabea, apparsi ad una vendita Sotheby's a Milano nel novembre del 2005 (lotto 172).