拍品專文
L'inedito dipinto appare riferibile alla produzione del sesto decennio del Seicento, quando l'artista si stabilisce definitivamente a Milano dopo gli anni trascorsi al servizio del Duca di Savoia. Suggestivo è peraltro il riferimento di una 'mezza figura d'una Judita al naturale con apresso una serva', citata in collezione Airoldi nel 1692, ma sono in ogni caso numerose le eroine bibliche o tratte dalla storia antica paragonabili con la nostra. Precisi confronti la legano ad esempio alla Cleopatra del museo di Glasgow, databile nei primi anni Cinquanta (F. Frangi, Francesco Cairo, Torino, 1998, p. 267, cat. 70, fig. 74), come la nostra carica di suggestioni fiamminghe nelle vesti sontuose e nel ricco impasto cromatico, e non lontana dagli esiti coevi di Carlo Francesco Nuvolone. Altri motivi di riscontro legano il nostro dipinto alla Donna con tamburello, probabile figura biblica, nel Palazzo Reale di Genova dalla collezione Durazzo, o con l'Allegoria della Giustizia, dello stesso periodo (F. Frangi 1998, cit., figg. 77 e 92).