Emilio Vedova (1919-2006)
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… Read more DA UNA COLLEZIONE ROMANAPROPERTY FROM A ROMAN COLLECTION
Emilio Vedova (1919-2006)

Da dove

Details
Emilio Vedova (1919-2006)
Da dove
titolo, data, firma e iscrizione "Da dove" "(1983-9)" Vedova 1983 Venezia (sul retro)
olio su tela
cm 230x300
Eseguito nel 1983
Opera registrata presso l'Archivio Emilio Vedova, Venezia, n. 1579, come da autentica su fotografia in data 30 dicembre 2005
Provenance
Galleria Neuendorf, Amburgo
Collezione privata, Venezia
ivi acquisito dall'attuale proprietario
Literature
W. Springer, A. Schatter, Sammlung Strobel Stuttgart: Bestandskatalog der Gemälde und Zeich, Stoccarda 1997, p. 28, n. 379 (illustrato)   
Exhibited
Venezia, Museo Correr, Ala Napoleonica; Venezia, Magazzini del Sale, Vedova 1935-1984, 12 maggio - 30 settembre 1984, cat., p. 251, n. 218 (illustrato); p. 281, n. 218
Special notice
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.
Further details
'DA DOVE' (FROM WHERE); TITLED, DATED, SIGNED AND INSCRIBED ON THE REVERSE; OIL ON CANVAS

Brought to you by

Renato Pennisi
Renato Pennisi

Lot Essay

Da Dove (1983) di Emilio Vedova è un'opera di grandi dimensioni e di forza gestuale eccezionale, che mostra la viscerale energia espressiva che ha portato l'artista all'avanguardia del movimento dell'Arte Informale nell'Europa del dopoguerra. Pittore autodidatta nato a Venezia, Vedova ha dedicato la vita intera alla creazione di una pittura non figurativa. Avendo acquistato fama internazionale per la prima volta negli anni Quaranta, è tornato di nuovo alla ribalta all'inizio degli anni Ottanta come figura ispiratrice per una generazione più giovane di pittori neo-espressivi; nel 1982, ha partecipato a Documenta 7, e l'anno successivo ha visto una serie di mostre personali e di pubblicazioni. Con le sue macchie calligrafiche e gli sgoccioli di vernice, Da Dove incarna la maestosità dello stile maturo dell'artista. Vette scure e gesti cruciformi di nero, grigio e marrone si avvicinano al segno o alla figurazione, per poi rituffarsi in strati sfumati dalle tonalità seppia e nerofumo. Un fondo di bianco vivace accentua il dinamismo grafico dei segni creati da Vedova, che richiamano il vigore monocromatico di Franz Kline e la vitalità corposa di Willem de Kooning. Una visione di chiarezza controllata attraversa l'applicazione apparentamente convulsa di pennellate turbolente. A Milano nel 1946, Vedova aveva co-firmato l'Oltre Guernica, un manifesto che dichiarava che i pittori socialisti si dovevono distanziare dall'esempio figurativo del Guernica di Picasso e lavorare nell'idioma davvero rivoluzionario dell'astrattismo. Realizzato quasi quarant'anni dopo, la presenza cruda e irresistibile di Da Dove rivela la forza immutata di un artista che col suo impegno assoluto per la pittura astratta ha portato quel mezzo espressivo a nuovi esplosivi livelli di creatività e di intensità.

Emilio Vedova’s Da Dove (‘From Where’) (1983) is a large-scale work of magnificent gestural force, displaying the visceral expressive energy that brought Vedova to the forefront of the Arte Informale movement in postwar Europe. A self-taught painter born in Venice, Vedova devoted his whole life to the development of non-representational painting. Having first reached international fame in the 1940s, he came to renewed prominence in the early 1980s as an inspiring figure for a younger generation of neo-expressive painters; he participated in documenta 7 in 1982, and the following years saw a number of solo exhibitions and publications. With its calligraphic smears and drips of paint, Da Dove exemplifies the grandeur of Vedova’s mature style. Dark peaks and cruciform gestures of black, grey and brown verge on sign or figuration, only to sink back into blurred washes of sepia and charcoal hue. A ground of vivid white offsets the graphic dynamism of Vedova’s mark-making, which recalls the monochrome vigour of Franz Kline and the bodily vitality of Willem de Kooning. A composed clarity of vision cuts through the seemingly frantic application of turbulent strokes. In Milan in 1946, Vedova had co-signed the Oltre Guernica, a manifesto that declared that Socialist painters should move away from the representational example of Picasso’s Guernica and work in the truly revolutionary idiom of abstraction. Executed almost four decades later, the raw, irresistible presence of Da Dove exhibits the undiminished powers of an artist whose total commitment to abstract painting brought the medium to explosive new heights of creative expression and intensity.

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