Lot Essay
‘L'arte è stato d'animo angelico, geometrico. Essa si rivolge all'intelletto, non ai sensi'.
FAUSTO MELOTTI
Realizzato in fili delicati e pannelli d'oro, Tema e variazioni I (1968) illustra la musicalità eterea e l'armonioso ordine strutturale caratteristici dello stile scultoreo di Fausto Melotti. Con le sue forme astratte che oscillano tra l'astrazione e un oscuro sistema simbolico, l'opera sembra risuonare nello spazio come una serie di note musicali o di ideogrammi misteriosi in un esercizio calligrafico tridimensionale di musica e di poesia. Illuminato dalla fede nell'arte come espressione razionale dell'ordine e dell'intelletto, Tema e variazioni I, come suggerisce il titolo, incarna la nozione di Melotti dell'oggetto scultoreo intriso di un'eleganza matematica, musicale - 'uno spazio musicale strutturato nell’edificio dell'armonia', come ha dichiarato Melotti stesso (F. Melotti, citato in M. Calvesi, Fausto Melotti, Parma, 1976, p. 19).
Concepito nel 1968, il Tema e variazioni qui presentato è il primo esemplare di una serie di opere realizzate dall'artista nel corso degli anni Settanta, oltre ad un'espressione importante della sua produzione matura degli anni del dopoguerra. Dopo un periodo di silenzio artistico provocato dal trauma della Seconda Guerra Mondiale - durante il quale l'artista particolarmente colto ed eloquente si è dedicato alla poesia - negli anni Sessanta e Settanta, Melotti ha ripreso con la scultura, sviluppando alcuni dei temi delle sue prime opere con esili forme filiformi e con le relazioni spaziali reciproche per creare un nuovo linguaggio a base di fili delicati e di lastre sottili di rame, ferro ed oro. Pur essendo tridimensionali, e non arrivando mai a diventare istallazioni, i Tema e variazioni, ed altre serie dell'artista, furono spesso definiti come 'anti-sculture' da Melotti, che respingeva la massa e la presenza della scultura classica a favore di un'assenza di peso e una complessità di disegno, e modellava lo spazio vuoto invece di riempirlo con la materia. In questo, vi sono affinità con la produzione e il pensiero di Lucio Fontana, un caro amico dell'artista, ma Melotti tende ad adoperare uno stile simbolico, semiotico in modo del tutto particolare, creando un specie di linguaggio visivo etereo nell'aria. In Tema e variazioni questo lo troviamo declinato come ambigua scrittura, che comunica qualcosa di indeterminato allo spettatore: linee e forme tracciate su una superficie, una melodia che sale e che scende, o una sinfonia di luce che luccica nello spazio.
'Art is the angelic, geometric feeling. It addresses the intellect, not the senses.'
FAUSTO MELOTTI
Rendered in fine stems and panels of gold, Tema e variazioni I (1968) displays the airy musicality and harmonious structural orderliness of Fausto Melotti’s sculptural style. With its abstract forms flickering between abstraction and an obscure symbolic system, the work seems to resonate through space like a series of musical notes or mysterious ideograms in a three-dimensional calligraphic exercise of poetry and music. Illuminated by a belief in art as a rational expression of order and intellect, Tema e variazioni I, as its name suggests, exemplifies Melotti’s notion of the sculptural object imbued with a mathematical, musical elegance – 'a musical space structured in the building of harmony', as Melotti himself called it (F. Melotti, quoted in M. Calvesi, Fausto Melotti, Parma, 1976, p. 19).
Conceived in 1968, this Tema e variazioni is the first instantiation of a series of works that occupied the artist throughout the 1970s, and an important expression of Melotti's mature, post-War practice. After a period of artistic silence brought about by the trauma of the Second World War – the exceptionally well-read, articulate artist turning to poetry during this period – Melotti returned to sculpture in the 1960s and 1970s, developing some of his early work’s preoccupations with narrow wire forms and spatial interrelationships into a new language of delicate threads and thin sheets of brass, iron and gold. Although three-dimensional, and never expanding to the point of becoming an installation, the Tema e variazioni, as well as other Melotti series, were often referred to by the artist as 'anti-sculpture', eschewing the mass and presence of classical sculpture for a weightlessness and intricacy of design, shaping the vacuum of space rather than filling it with material. In this there are affinities with the work and thought of Melotti’s lifelong friend Lucio Fontana, but Melotti tends to employ a distinctively semiotic, symbolic style, producing a kind of ethereal visual language in the air. Tema e variazioni I this is expressed as an ambiguous sense of writing, as something indistinct is communicated to the viewer: lines and shapes being traced on a surface, a melody rising and falling, or a symphony of light shimmering across space.
FAUSTO MELOTTI
Realizzato in fili delicati e pannelli d'oro, Tema e variazioni I (1968) illustra la musicalità eterea e l'armonioso ordine strutturale caratteristici dello stile scultoreo di Fausto Melotti. Con le sue forme astratte che oscillano tra l'astrazione e un oscuro sistema simbolico, l'opera sembra risuonare nello spazio come una serie di note musicali o di ideogrammi misteriosi in un esercizio calligrafico tridimensionale di musica e di poesia. Illuminato dalla fede nell'arte come espressione razionale dell'ordine e dell'intelletto, Tema e variazioni I, come suggerisce il titolo, incarna la nozione di Melotti dell'oggetto scultoreo intriso di un'eleganza matematica, musicale - 'uno spazio musicale strutturato nell’edificio dell'armonia', come ha dichiarato Melotti stesso (F. Melotti, citato in M. Calvesi, Fausto Melotti, Parma, 1976, p. 19).
Concepito nel 1968, il Tema e variazioni qui presentato è il primo esemplare di una serie di opere realizzate dall'artista nel corso degli anni Settanta, oltre ad un'espressione importante della sua produzione matura degli anni del dopoguerra. Dopo un periodo di silenzio artistico provocato dal trauma della Seconda Guerra Mondiale - durante il quale l'artista particolarmente colto ed eloquente si è dedicato alla poesia - negli anni Sessanta e Settanta, Melotti ha ripreso con la scultura, sviluppando alcuni dei temi delle sue prime opere con esili forme filiformi e con le relazioni spaziali reciproche per creare un nuovo linguaggio a base di fili delicati e di lastre sottili di rame, ferro ed oro. Pur essendo tridimensionali, e non arrivando mai a diventare istallazioni, i Tema e variazioni, ed altre serie dell'artista, furono spesso definiti come 'anti-sculture' da Melotti, che respingeva la massa e la presenza della scultura classica a favore di un'assenza di peso e una complessità di disegno, e modellava lo spazio vuoto invece di riempirlo con la materia. In questo, vi sono affinità con la produzione e il pensiero di Lucio Fontana, un caro amico dell'artista, ma Melotti tende ad adoperare uno stile simbolico, semiotico in modo del tutto particolare, creando un specie di linguaggio visivo etereo nell'aria. In Tema e variazioni questo lo troviamo declinato come ambigua scrittura, che comunica qualcosa di indeterminato allo spettatore: linee e forme tracciate su una superficie, una melodia che sale e che scende, o una sinfonia di luce che luccica nello spazio.
'Art is the angelic, geometric feeling. It addresses the intellect, not the senses.'
FAUSTO MELOTTI
Rendered in fine stems and panels of gold, Tema e variazioni I (1968) displays the airy musicality and harmonious structural orderliness of Fausto Melotti’s sculptural style. With its abstract forms flickering between abstraction and an obscure symbolic system, the work seems to resonate through space like a series of musical notes or mysterious ideograms in a three-dimensional calligraphic exercise of poetry and music. Illuminated by a belief in art as a rational expression of order and intellect, Tema e variazioni I, as its name suggests, exemplifies Melotti’s notion of the sculptural object imbued with a mathematical, musical elegance – 'a musical space structured in the building of harmony', as Melotti himself called it (F. Melotti, quoted in M. Calvesi, Fausto Melotti, Parma, 1976, p. 19).
Conceived in 1968, this Tema e variazioni is the first instantiation of a series of works that occupied the artist throughout the 1970s, and an important expression of Melotti's mature, post-War practice. After a period of artistic silence brought about by the trauma of the Second World War – the exceptionally well-read, articulate artist turning to poetry during this period – Melotti returned to sculpture in the 1960s and 1970s, developing some of his early work’s preoccupations with narrow wire forms and spatial interrelationships into a new language of delicate threads and thin sheets of brass, iron and gold. Although three-dimensional, and never expanding to the point of becoming an installation, the Tema e variazioni, as well as other Melotti series, were often referred to by the artist as 'anti-sculpture', eschewing the mass and presence of classical sculpture for a weightlessness and intricacy of design, shaping the vacuum of space rather than filling it with material. In this there are affinities with the work and thought of Melotti’s lifelong friend Lucio Fontana, but Melotti tends to employ a distinctively semiotic, symbolic style, producing a kind of ethereal visual language in the air. Tema e variazioni I this is expressed as an ambiguous sense of writing, as something indistinct is communicated to the viewer: lines and shapes being traced on a surface, a melody rising and falling, or a symphony of light shimmering across space.