拍品專文
Si richiama l'attenzione sul simbolo (*) e si rimanda alla pagina "Condizioni di vendita" del catalogo
Il dipinto fu quasi certamente presente, nel gennaio 1937, alla mostra personale di Felice Casorati al Salone "La Stampa" di Torino. L'elenco opere sul catalogo, introdotto da Marziano Bernardi, segna infatti, senza poi illustrarla, una "Donna davanti alla tavola" con il numero 18. È con questo dipinto del 1936, con il titolo lievemente variato in "Donna vicino al tavolo", che Felice Casorati vince il secondo premio per la Pittura del Carnegie Institute di Pittsburgh, nell'edizione del 1937. Il primo premio fu assegnato quell'anno a George Braque. Notevole fu il rilievo che la stampa statunitense diede a quel riconoscimento, soprattutto attraverso le numerose illustrazioni dedicate al dipinto di Casorati. Lo riprodussero Jeanette Jena sul "Post Gazette", Mc Bride sul "New York Sun", Kelly sul "Women's Magazine, Martha Davidson su "Art News" e un redazionale sull'"Herald Tribune", accompagnandolo con la didascalia che indicava la somma corrisposta all'artista vincitore: 600 dollari. Ma l'opera in realtá non fu veramente commentata. Resta isolato il rilievo colto in un articolo, non firmato, apparso sul "Pittsburg Sun-Telegraph", in ottobre, e intitolato /IPrizes awarded at Exhibit. L'anonimo redattore segnala qui l'impiego dei colori blu e verde. "Donna vicino al tavolo" fu probabilmente venduta nel corso dell'esposizione e non tornò più in Italia. Non compare segnalata negli scritti o nelle monografie dedicate al pittore, tranne che per l'illustrazione in bianco e nero (priva dei dati tecnici e di ubicazione) apparsa nella monografia di Luigi Carluccio del 1964, che ne ricordó il riconoscimento nella biografia. Il dipinto, di grandi dimensioni, ha fatto parte della collezione dei coniugi Earle e Mary Ludgin che lo donarono, nel 1981, al Museum of Contemporary Art di Chicago dove, oggi, lo si è identificato. Lo "Studio" anticipa già il carattere di un lavoro preparatorio accurato, informato alle tematiche consuete della ricerca di questi anni e alla ricorrente tipologia femminile, ma con una soluzione compositiva calibratissima. La donna, nuda sino al mezzo busto, è il fulcro di un gioco di misure condotte attraverso le forme e i contrasti di colore, esaltati dalla vista dall'alto. Il suo corpo, pur riproponendo una posa già impiegata 8si veda in particolare "Fanciulla nuda"), si ricompone come pieno valore spaziale e dà risonanza alla resa dell'ambiente e degli oggetti che lo caratterizzano. Pur non smarrendo quell'ereditá sensuale, esercitata soprattutto nel biennio 1933-1934, Casorati riconiuga ora la sua pittura ai valori mensurali classici della sua ricerca.
(da G. Bertolino, F. Poli, Catalogo generale delle opere di Felice Casorati, Torino 1995, p. 358)
Il dipinto fu quasi certamente presente, nel gennaio 1937, alla mostra personale di Felice Casorati al Salone "La Stampa" di Torino. L'elenco opere sul catalogo, introdotto da Marziano Bernardi, segna infatti, senza poi illustrarla, una "Donna davanti alla tavola" con il numero 18. È con questo dipinto del 1936, con il titolo lievemente variato in "Donna vicino al tavolo", che Felice Casorati vince il secondo premio per la Pittura del Carnegie Institute di Pittsburgh, nell'edizione del 1937. Il primo premio fu assegnato quell'anno a George Braque. Notevole fu il rilievo che la stampa statunitense diede a quel riconoscimento, soprattutto attraverso le numerose illustrazioni dedicate al dipinto di Casorati. Lo riprodussero Jeanette Jena sul "Post Gazette", Mc Bride sul "New York Sun", Kelly sul "Women's Magazine, Martha Davidson su "Art News" e un redazionale sull'"Herald Tribune", accompagnandolo con la didascalia che indicava la somma corrisposta all'artista vincitore: 600 dollari. Ma l'opera in realtá non fu veramente commentata. Resta isolato il rilievo colto in un articolo, non firmato, apparso sul "Pittsburg Sun-Telegraph", in ottobre, e intitolato /IPrizes awarded at Exhibit. L'anonimo redattore segnala qui l'impiego dei colori blu e verde. "Donna vicino al tavolo" fu probabilmente venduta nel corso dell'esposizione e non tornò più in Italia. Non compare segnalata negli scritti o nelle monografie dedicate al pittore, tranne che per l'illustrazione in bianco e nero (priva dei dati tecnici e di ubicazione) apparsa nella monografia di Luigi Carluccio del 1964, che ne ricordó il riconoscimento nella biografia. Il dipinto, di grandi dimensioni, ha fatto parte della collezione dei coniugi Earle e Mary Ludgin che lo donarono, nel 1981, al Museum of Contemporary Art di Chicago dove, oggi, lo si è identificato. Lo "Studio" anticipa già il carattere di un lavoro preparatorio accurato, informato alle tematiche consuete della ricerca di questi anni e alla ricorrente tipologia femminile, ma con una soluzione compositiva calibratissima. La donna, nuda sino al mezzo busto, è il fulcro di un gioco di misure condotte attraverso le forme e i contrasti di colore, esaltati dalla vista dall'alto. Il suo corpo, pur riproponendo una posa già impiegata 8si veda in particolare "Fanciulla nuda"), si ricompone come pieno valore spaziale e dà risonanza alla resa dell'ambiente e degli oggetti che lo caratterizzano. Pur non smarrendo quell'ereditá sensuale, esercitata soprattutto nel biennio 1933-1934, Casorati riconiuga ora la sua pittura ai valori mensurali classici della sua ricerca.
(da G. Bertolino, F. Poli, Catalogo generale delle opere di Felice Casorati, Torino 1995, p. 358)