Pittore fiammingo, attivo a Genova 1555 circa
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Pittore fiammingo, attivo a Genova 1555 circa

Andrea Doria conduce l'Imperatore Carlo V e il Papa Paolo III a Genova dopo il convegno di Nizza (1538)

Details
Pittore fiammingo, attivo a Genova 1555 circa
Andrea Doria conduce l'Imperatore Carlo V e il Papa Paolo III a Genova dopo il convegno di Nizza (1538)
olio su tela
131 x 200 cm.
Provenance
collezione Eridania, Genova
Literature
E. Poleggi, Iconografia di Genova e delle Riviere, Genova, 1976, p. 58
G.L. Gorse, 'Committenza e ambiente alla 'corte' di Andrea Doria a Genova', in Arte, committenza ed economia a Roma nelle corti del Rinascimento (1420-1530), atti del convegno a cura di A. Esch e C.L. Frommel, Torino, 1995, p. 256
P. Boccardo e C. Di Fabio, in A.A.V.V., El siglo de los genoveses e una lunga storia di arte e splendori nel Palazzo dei Dogi, Milano, 1999, cat.nr. I.17, p. 74, ill.
Exhibited
Genova, Palazzo Ducale, El siglo de los Genoveses e una lunga storia di arte e splendori nel Palazzo dei Dogi, 1999, nr. I.17
Special notice
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Sale room notice
Per il presente lotto è stato avviato un provvedimento di dichiarazione di importante interesse da parte della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico della Liguria.
The Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico of Liguria has begun a legislation of 'declaration of historical importance'.

Lot Essay

Sotto la guida del suo ammiraglio, Andrea Doria, la flotta dell'Imperatore Carlo V d'Asburgo e quella del Papa Paolo III Farnese virano per il porto di Genova. Sul lato destro del nucleo di navi in primo piano, le tre galee capitane si riconoscono dalle bandiere con rispettivamente le chiavi incrociate (il Papa), l'aquila nera bicipite in campo d'oro (l'Imperatore) e la croce rossa in campo bianco (la Repubblica di Genova). Della città di destinazione si intravedono la Lanterna, l'Arsenale, il Palazzo di Fassolo, le porte di Santa Fede e del Molo (quest'ultima eretta nel 1550-1553 ca., e quindi un termine post quem per la realizzazione del presente dipinto). Il momento commemorato e celebrato si riferisce al ritorno da Nizza, dove nel 1538 Carlo V e Francesco I di Francia avevano sottoscritto una tregua decennale, senza mai incontrarsi di persona, grazie alla mediazione del Papa Paolo III. Fu considerato un episodio molto importante nelle lotte tra la Francia e la Spagna. L'apparato ricco che copre il castello di poppa della galea imperiale fu necessaria per qualificare l'imbarcazione di Carlo V volutamente prestigiosa (cf. P. Boccardo, Andrea Doria e le Arti: committenza e mecenatismo a Genova nel Rinascimento, Roma, 1989, p. 85). La rappresentazione delle vele gonfie e i pennoni in movimento indicherebbe una giornata molto ventosa, ma potrebbe anche essere un elemento scenografico del dipinto. Il graduale cambiamento dei colori caldi in alto e a sinistra nel cielo, verso tinte più fredde nel basso e a destra (prospettiva atmosferica) sembra indicare un pittore di cultura nordica, come anche un particolare piuttosto comico: il marinaio che urina nel mare dalla poppa della galea genovese.